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Attacco suicida in Pakistan, più di 50 morti: i fedeli erano riuniti per celebrare la nascita di Maometto

L’esplosione è avvenuta a Mustang, nella provincia del Belucistan. Più di cinquanta morti e cinquanta feriti: nessun gruppo terroristico per il momento ha rivendicato la responsabilità dell’attacco.
A cura di Matteo Pelliccia
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In Pakistan almeno cinquanta persone sono rimaste uccise e altre cinquanta ferite da un'esplosione: lo rendono noto le autorità locali. Lo scoppio è avvenuto nella mattina di venerdì 29 settembre nelle vicinanze di una moschea a Mastung. La città si trova nella provincia sud-occidentale del Belucistan, la più grande del Paese e ricchissima di risorse naturali e minerarie, seppure scarsamente abitata.

I fedeli al momento dell'esplosione si stavano riunendo per celebrare la nascita del profeta Maometto: non ci sono ancora dati certi, ma secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti locali si sarebbe trattato di un attacco suicida.

Le celebrazioni per la nascita del profeta ruotano di anno in anno. Il Mawlid (in arabo مولد‎?), infatti, è il giorno islamico che celebra il giorno natale di una santa persona e il Mawlid al-Nabī, per onorare Maometto, ricorre il 12 del mese lunare di Rabi' al-awwal, letteralmente "prima primavera", terzo mese del calendario islamico.

Nella città del Belucistan, i funzionari locali hanno dichiarato lo stato di emergenza per fronteggiare la situazione. Le vittime al momento sono state trasportate in due ospedali differenti della città di Mustang. Alla BBC News, che per prima ha lanciato l'allarme a livello internazionale, due agenti della polizia del Belucistan hanno confermato il bilancio delle vittime.

Molti video sui social media nelle ultimissime ore mostrano i feriti soccorsi dai soccorritori e dalla gente del posto.

Non sono mancate le reazioni della politica pakistana. Il ministro dell'Interno Sarfraz Bugti ha definito l'esplosione un "atto molto atroce", promettendo di adoperare "tutte le risorse e le cure mediche necessarie per aiutare i feriti".

Nessun gruppo terroristico, per il momento, ha però ancora rivendicato la responsabilità dell’attacco. Secondo il vice ispettore di Mustang, "l'attentatore si è fatto esplodere vicino al veicolo del vice sovrintendente della polizia".

A gennaio, in Pakistan già c'era stato un attacco suicida con più di novanta morti a Peshawar, nel Nord del Paese.

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