Attacco russo a Zaporizhzhia, oltre dieci i morti. Zelensky: “È un crimine consapevole”
Sono almeno 13 le persone morte questa notte nel raid missilistico a Zaporizhzhia. Un primo bilancio parlava di 17 vittime nell'ultimo attacco russo nel sud dell'Ucraina, ma i numeri sono stati poi rivisti a ribasso. Anatoly Kurtev, segretario del Consiglio comunale della città, ha scritto su Telegram: "Secondo i dati preliminari, cinque case private sono state distrutte e circa 40 sono state danneggiate".
I media locali parlano anche decine di feriti, almeno 60. "Triste notizie continuano ad arrivarci grazie all'analisi dei detriti sugli edifici colpiti dall'attacco. Sette missili hanno colpito Zaporizhzhia giovedì alle 5, tre dei quali hanno colpito il centro città. Un edificio che si affacciava sull'arteria principale di questa operosa città era stato quasi completamente fatto saltare in aria. Su cinque piani, solo il piano terra era ancora in piedi. Il resto erano solo macerie".
La città sarebbe ancora sotto controllo ucraino, ma fa parte dell'omonima regione che Vladimir Putin ha annunciato di annettere alla Russia. "Zaporizhzhia subisce massicci attacchi missilistici ogni giorno, è un crimine consapevole", ha commentato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sempre su Telegram. Intanto altre tre persone sono morte e 14 sono rimaste ferite nella regione di Donetsk in seguito ai bombardamenti: Il apo dell'amministrazione militare regionale, Pavlo Kyrylenko, ha scritto su Telegram: "L'8 ottobre i russi hanno ucciso tre civili nella regione di Donetsk: due a Chasiv Yar e uno a Bakhmut. Altre 14 persone sono rimaste ferite". Sottolineando poi che al momento sarebbe impossibile stabilire invece il numero esatto di vittime a Mariupol e Volnovakha.
Il capo dell'amministrazione militare regionale di Dnipropetrovsk, Dmytro Reznichenko, da parte sua ha reso noto che le bombe russe sono cadute anche nella regione che lui amministra questa notte. Su Telegram ha scritto che i russi hanno sparato "quasi 70 proiettili" contro il distretto di Nikopol, colpendo "città e villaggi nelle comunità di Marhanets e Nikopol usando i Grad e l'artiglieria pesante".