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Attacco missilistico contro la base Onu in Mali: feriti almeno 18 caschi blu, sei sono gravi

Attacco missilistico contro la base Onu a Kidal, in Mali, dove sono di stanza forze statunitensi, francesi e maliane. Ci sarebbero 20 feriti, tra cui 18 peacekeeper. Di questi, sei verserebbero in gravi condizioni. L’attentato al momento non è stato rivendicato ma da mesi il territorio del Sahel è diventato teatro di scontri e violenze tra gruppi antagonisti.
A cura di Ida Artiaco
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Venti persone, tra cui 18 peacekeeper, sono rimaste ferite nella mattinata di oggi, giovedì 9 gennaio, in un attacco missilistico contro la base delle Nazioni Unite di Tessalit nella regione settentrionale di Kidal, nel Mali, in Africa, dove sono di stanza forze statunitensi, francesi e maliane: lo riporta la Bbc, che cita un portavoce dell'Onu. Nell'attacco, che per il momento non è stato rivendicato, sono stati feriti gravemente almeno sei caschi blu, impegnati con le forze di pace della missione Minusma, ha sottolineato ancora il portavoce Olivier Salgado. Il personale del campo si è rifugiato in un bunker, secondo quanto trapelato.

Ieri l'inviato delle Nazioni Unite per la regione aveva dichiarato al Consiglio di sicurezza che gli attacchi nel Sahel, che dal 2012 si trova sotto il controllo dei ribelli Tuaregsono aumentati di cinque volte dal 2016, con oltre quattromila decessi registrati nel solo 2019 rispetto ai circa 770 di tre anni prima. Questo territorio, infatti, negli ultimi mesi di una escalation di violenza che ha interessato soprattutto la zona al confine tra Burkina Faso, Mali e Niger. Solo lo scorso 21 dicembre, nel tentativo di arginare gli attacchi e riportare la pace, i leader della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (Cedeao) hanno adottato un piano d'azione 2020-2024 per sradicare il terrorismo nella regione.

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