Assemblea Generale Onu, Biden sulla guerra in Ucraina: “Dalla Russia invasione di conquista illegale”
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Oggi a New York i leader dell'Assemblea generale Onu sono intervenuti su diversi temi, quali la guerra in Ucraina e i migranti. Presente anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il cui discorso era previsto dopo quello del suo alleato americano Joe Biden. Al centro degli interventi dell'Assemblea Onu, infatti, si è avuta principalmente la guerra in Ucraina, che secondo gli Usa è "un'invasione in netta violazione del diritto internazionale" e che deve essere contrastata dall'Occidente unito. Joe Biden, dunque, è alla ricerca di un rinnovato sostegno a Kiev per arrivare a una "pace giusta".
Nella platea del Palazzo di vetro spicca l'assenza di Macron, leader francese, e Sunak, primo ministro inglese. "L'invasione russa dell'Ucraina deve essere contrastata perché in violazione della Carta Onu e del diritto internazionale. Questa guerra ha gravi implicazioni per tutti e le minacce nucleari mettono a rischio la pace globale. Dobbiamo lavorare per una pace giusta" ha affermato durante il suo intervento il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.
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Il presidente americano ha commentato la guerra in Ucraina definendola una "guerra di conquista illegale". "Solo la Russia – ha sottolineato Biden – porta la responsabilità di questo conflitto e solo la Russia può mettere fine immediatamente all'invasione. L'anno scorso ho detto che vorremmo espandere il Consiglio di Sicurezza dell'Onu e che vorremmo riformarlo, da allora ho avuto una serie di consultazioni con molti Stati membri. Continueremo a cercare di ottenere riforme significative. Per quanto riguarda la Cina, cerchiamo di gestire responsabilmente qualunque competizione in modo da non renderla un conflitto".
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Per quanto riguarda la questione migranti, invece, all'una di notte di giovedì (ora e giorno italiano), interverrà la premier italiana Giorgia Meloni per chiedere all'Onu un piano ad hoc, così come anticipato dal ministro degli Esteri Antonio Tajani che sta provando a tessere una rete diplomatica con i Paesi dell'area balcanica, quelli del Corno d'Africa e del Sahel.
Il dibattito si incentrerà anche sul cambiamento climatico. Anche in questo caso, Meloni cercherà di portare davanti a una platea mondiale la posizione italiana rispetto alla transizione ecologica e rispetto alle calamità che potrebbero spingere le persone a lasciare i loro Paesi, come l'alluvione in Libia e il terremoto in Marocco.