Assalto di Capitol Hill, condannato Enrique Tarrio: il pentimento dell’ex leader dei Proud Boys
Enrique Tarrio, ex leader dei Proud Boys, organizzazione di estrema destra nordamericana, è stato condannato a 22 anni di carcere per i fatti di Capitol Hill. Secondo i giudici, il 6 gennaio 2021 Tarrio guidò l'irruzione dei sostenitori di Donald Trump nel Congresso americano per cercare di bloccare la vittoria alle presidenziali dell'attuale presidente Joe Biden.
I capi di accusa
Si tratta della pena più pesante tra quelle inflitte fino a questo momento per l'attacco al cuore della democrazia statunitense. Pochi giorni prima, infatti, Joe Biggs, altro esponente di spicco dei Proud Boys, era stato condannato a 17 anni di carcere. Tarrio è stato condannato per cospirazione e per "aver ostacolato il procedimento congressuale volto a confermare l'elezione presidenziale del 2020". Sia lui che Biggs hanno ricevuto l'aggravante del terrorismo.
Il giudice Kelly
Descritto come "il leader per eccellenza, motivato da un impeto rivoluzionario", secondo il giudice distrettuale degli Stati Uniti Timothy J. Kelly, l'assalto a Capitol Hill "ha infranto la lunga tradizione democratica americana di trasferimento pacifico del potere: è un'usanza che abbiamo perso per sempre". Kelly si è anche detto "imbarazzato per avere applicato l'aggravante del terrorismo, normalmente riservata a reati di strage, ad esempio a chi progetta di fare saltare in aria interi edifici".
Tarrio non era a Washington: "Non ve andate, c***o"
Tarrio, 39 anni, proveniente da Miami, Florida, è stato condannato anche se non si trovava fisicamente a Washington il 6 gennaio. L'ex leader dei Proud Boys era stato arrestato il 4 gennaio del 2021 per aver bruciato una bandiera del movimento Black Lives Matter, impegnato contro il razzismo, strappata da una chiesa di Washington. Per questo aveva già ricevuto una condanna a cinque mesi di carcere e gli era stato negato l'accesso alla capitale degli Stati Uniti d'America.
I giudici hanno condannato Tarrio perché "ha reclutato persone che si unissero a un violento assalto al Campidoglio il 6 gennaio, per mantenere Donald Trump al potere". La prova che incastra l'ex leader dei Proud Boys, secondo il giudice Kelly, è il messaggio "Non ve ne andate, c***o", inviato agli assaltatori. Kelly lo ha citato per testimoniare che "Tarrio avesse ancora un ruolo di leadership nel gruppo il 6 gennaio".
Il pentimento dei Proud Boys e le scuse di Tarrio
Davanti ai giudici, Tarrio ha negato di aver pianificato un'incursione a Capitol Hill e ha detto di "non avere approvato le mosse di diversi Proud Boys". Un atteggiamento comune a diversi membri del gruppo, come Joe Biggs, che al processo nei suoi confronti, è scoppiato in lacrime, togliendosi la maschera da duro. "Il 6 gennaio del 2021 ero soltanto seduto tra la folla e la mia curiosità ha preso il sopravvento sulle emozioni" ha detto Biggs. Ethan Northean e "Milkshake", altri due esponenti di spicco dei Proud Boys, invece, per i medesimi fatti sono stati condannati, rispettivamente, a 18 e 5 anni di carcere.
Tali condanne hanno smantellato l'unità del gruppo, definito nel febbraio del 2021 dal governo del Canada come "un'associazione terroristica". Tutti i rivoltosi condannati fino a questo momento hanno dichiarato di "essersi pentiti" e di "essere stati attratti al Campidoglio da Donald Trump".
Tarrio ha detto durante il processo che "gli agenti di polizia presenti al Campidoglio meritano elogi, rispetto e onore. Sono estremamente deluso che sia stato causato loro dolore e sofferenza". Il bilancio dell'assalto a Capitol Hill è di 4 morti, 13 feriti e 52 arrestati: "Non credo che quanto successo quel giorno sia accettabile" ha continuato Tarrio. Il giudice Kelly, sulle scuse dell'ex leader dell'organizzazione di estrema destra: "Sono contento che sia dispiaciuto per quello che è successo quel giorno alle forze dell'ordine".
Le condanne agli Oath Keepers
Il processo e le condanne ai Proud Boys sono arrivate pochi giorni dopo la condanna di cinque esponenti di Oath Keepers, un altro gruppo di estrema destra anche loro accusati per i fatti del 6 gennaio. Amit P. Metha, giudice distrettuale incaricato, ha concesso l'aggravante del terrorismo anche in questo caso, emettendo però sentenze più brevi di quelle inizialmente richieste dal governo. Il giudice Kelly ha affermato di aver analizzato quei casi prima di elaborare le sue sentenze per i quattro Proud Boys.