Assalto a Capitol Hill, Trump si dichiara non colpevole e viene rilasciato: cosa succede ora
"Non colpevole", ripetuto per quattro volte. L’ex presidente americano Donald Trump, apparso ieri davanti al tribunale federale di Washington per rispondere delle accuse di avere tentato di sovvertire l'esito delle elezioni presidenziali 2020, si è dichiarato “non colpevole” per tutti e quattro i capi di accusa che gli sono stati contestati.
La Corte della capitale si trova a poca distanza da Capitol Hill, teatro dell'insurrezione del 6 gennaio 2021, quando centinaia di persone invasero il Congresso nel tentativo di bloccare la certificazione dell'elezione di Joe Biden. Giunto in tribunale, Trump è stato arrestato e preso in consegna dalle autorità e poi condotto davanti alla giudice.
In tutto l'udienza è durata meno di 30 minuti. Presente in aula, seduto al banco dell'accusa, il procuratore speciale Jack Smith, che ha condotto l'inchiesta e presentato la richiesta di incriminazione. Il procuratore non ha chiesto la carcerazione preventiva per l’ex presidente che, come per le altre due incriminazioni – a Manhattan per i pagamenti in nero alla pornostar Stormy Daniels e in Florida per le carte top secret sequestrate a Mar-a-Lago – rimarrà libero fino al processo e all'eventuale condanna.
Non potrà però comunicare con altri testimoni coinvolti nel processo, se non attraverso un avvocato. La prossima udienza è stata fissata per il 28 agosto. A presiedere il processo sarà la giudice Tanya Chutkan, nominata da Barack Obama nel 2014.
Uscito dal tribunale, Trump si è diretto all'aeroporto Reagan per fare ritorno in New Jersey. Ma prima di partire ha rilasciato delle dichiarazioni: È stato un "giorno triste per l’America", ha detto, parlando di una "persecuzione contro un oppositore politico" che è in testa nei sondaggi. "Non è mai accaduto prima in America" e "non possiamo lasciare che accada", ha aggiunto Trump.
"Nonostante il fatto che sono dovuto andare in una Washington sporca, decadente e molto pericolosa e che poi sono stato arrestato dal mio avversario politico il ‘corrotto Joe Biden', che sta perdendo con me nei sondaggi, è stata una buona giornata!", ha quindi scritto sul suo social media Truth.
Trump già prima dell’arrivo a Washington aveva scritto una serie di post sul social media: "Mi serve un'altra incriminazione per vincere le elezioni". "Sto andando a Washington per essere arrestato per avere contestato un'elezione corrotta, truccata e rubata. È un grande onore, perché mi arrestano per voi", aveva scritto prima che il suo aereo atterrasse sulla pista dell'aeroporto Ronald Reagan. Prima ancora, il tycoon aveva detto di rischiare "561 anni" di carcere.