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Assad responsabile dell’uso di gas? Le versioni (opposte) dei giornali USA

Nello stesso giorno due tra i principali organi d’informazione americani danno versioni opposte. Per il Washington Times non ci sono prove della responsabilità diretta di Assad. Per il Foreign Policy, invece, le prove sono già nelle mani dell’Onu.
A cura di Davide Falcioni
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"La Guerra psicologica consiste nell'uso pianificato della propaganda ed altre azioni psicologiche allo scopo principale di influenzare opinioni, emozioni, atteggiamenti e comportamento di gruppi ostili in modo tale da favorire il raggiungimento degli obiettivi nazionali". Questa è la definizione di Guerra Psicologica fornita da Phil Taylor, docente dell'Università di Leeds, nel suo glossario dedicato al tema. Stando a quanto accaduto nelle ultime settimane è del tutto evidente che – malgrado le armi occidentali ancora tacciano – quelle della propaganda raramente sono state così forti. Assad ha usato oppure no armi chimiche il 21 agosto scorso in un sobborgo di Damasco? E chi ha deciso che – dopo due anni e mezzo di guerra e oltre 100mila morti – la "red line" da non superare sia un presunto bombardamento nella capitale siriana?

Domande che non hanno trovato finora risposta. Ciò che è certo, comunque, è che abbiamo assistito a una vera e propria schizofrenia mediatica. Mentre l'unico "arbitro" – ovvero l'Onu – affermava con certezza che crimini di guerra erano stati commessi da entrambe le fazioni  – cioè esercito lealista e ribelli – gli Stati Uniti hanno minacciato di bombardare la Siria per punire il regime di Assad, la Francia si è allineata, mentre Russia e Cina hanno avvisato che in caso di attacco avrebbero difeso il governo siriano. Nel Mediterraneo, intanto, venivano posizionate decide di navi da guerra e svolte esercitazioni missilistiche.

Ma quale è la verità sul regime di Assad? Impossibile saperlo: facendo un giro sui siti di informazione americani, ad esempio, ci si accorgerebbe che neppure il Paese sostenitore dell'intervento ha le idee chiare. Il casus belli, come sappiamo, è l'utilizzo di armi chimiche. Ieri, nello stesso giorno, due tra i principali organi di informazioni Usa raccontavano storie assai differenti. Il Washington Times, ad esempio, titolava: "Gli Stati Uniti non possono dimostrare che Bashar al-Assad ha approvato attacchi chimici in Siria". Contemporaneamente il Foreign Policy sparava: "Esclusiva: Rapporto Onu incolperà il regime di Assad sull'uso di armi chimiche". Nel frattempo – però – Al Jazeera raccontava come i crimini di guerra fossero stati commessi da entrambi gli schieramenti.

Ma entriamo un po' più nel dettaglio: il Washington Times spiega come i funzionari dei servizi segreti non siano riusciti a trovare prove oggettive sulla colpevolezza di Assad. Così sarebbe corsa la voce che il presidente siriano non abbia il pieno controllo del suo arsenale chimico e possa essere stato "tradito" da un suo generale "canaglia". Proprio per questa ragione negli ultimi giorni il presidente Obama avrebbe puntato il dito non più contro Assad, bensì contro il "regime di Assad". Ovviamente l'impossibilità di assegnare una "paternità" certa all'attacco del 21 agosto inibisce anche l'opzione dell'operazione militare. Cosa accadrebbe, ad esempio, se si scoprisse che un ufficiale di Assad si è "venduto ai ribelli", sganciando le armi chimiche per provocare la reazione Usa? E cosa accadrebbe se quelle armi finissero in mano ad Al Quaeda?

Contemporaneamente il Foreign Policy scrive di avere in mano uno scoop. Un anziano funzionario dell'Onu avrebbe spifferato al giornale che gli ispettori delle Nazioni Unite avrebbero trovato le prove certe della responsabilità di Assad nell'utilizzo del gas il 21 agosto scorso: verranno presentate a Ban ki-Moon lunedì, e si tratterebbe di indizi schiaccianti ottenuti grazie all'analisi di resti di missili e munizioni, oltre a campioni di sangue e urina. Il funzionario dell'Onu – del quale ovviamente il giornale non fa il nome (e poi, chissà se esiste davvero…) ha raccontato: "So che gli ispettori hanno ottenuto una grande quantità di elementi – biomedici e ambientali – e intervistato vittime, medici e infermieri. Sembra che siano molto soddisfatti del materiale di cui dispongono". Materiale che dovrebbe provare la colpevolezza di Assad e di fatto dare il via libera ai bombardamenti su Damasco, non ancora scongiurati.

In questo quadro viene da domandarsi dove sia la verità. Anche perché – se da un lato non è in dubbio che il regime di Assad ha commesso gravissimi crimini – dall'altro l'ultimo dossier dell'Onu spiega come gli oppositori di Assad siano stati responsabili di esecuzioni sommarie, rapimenti mirati e bombardamenti sulla popolazione civile. E intanto il presidente siriano pochi giorni fa ha accettato la proposta della Russia di consegnare il suo arsenale chimico alla comunità internazionale perché possa essere distrutto.

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