Arrestato il ‘maniaco del Volga’: il serial killer ha strangolato 26 donne
Gli omicidi irrisolti avvenuti tra il 2011 e il 2012 in Russia, hanno finalmente un autore: il ‘maniaco del Volga', il serial killer più prolifico degli Urali, è stato arrestato in relazione a 26 omicidi. Incastrato dall'esame del DNA il 38enne Radik Tagirov ha confessato i delitti che gli sono stati attribuiti, ma non si esclude che le sue vittime possano essere molte di più di quelle accertate. Le indagini hanno avuto impulso nel 2019, quando la polizia ha offerto una ricompensa di 30mila rubli per le informazioni che hanno portato all'arresto di oggi.
Si introduceva nelle case delle vittime nelle vesti di badante, assistente sociale, elettricista, idraulico. Guadagnata l'entrata, si avventava contro le vittime strangolandole avendo cura di usare i guanti. Dopo aver ucciso, in alcuni casi portava via degli oggetti, non necessariamente di valore. Era stato identificato dal DNA, la prova regina che ha coronato il castello di elementi raccolti, quali impronte di scarpe, impronte digitali e altre evidenze.
Le donne uccise avevano un'età compresa tra i 75 e i 90 anni e vivevano sole. La maggior parte degli omicidi sono avvenuti tra il 2011 e il 2012, in numerose città russe tra cui Kazan, Samara, Izhevsk, Ufa. L'arresto è arrivato al termine di una complessa inchiesta del Comitato Investigativo, un ente incaricato di indagare su crimini gravi, che si è concentrato sull'indagine genetica, prelevando e confrontando decine di campioni con quelli del killer. Solo di recente un altro omicida seriale, l'ex poliziotto siberiano Mikhail Popkov è statocondannato per 78 omicidi compiuti tra il 1992 e il 2007. Popkov agiva con un'ascia o un martello.