Arrestato baby kamikaze con maglia di Messi. Il fratello si era appena fatto esplodere
Le immagini di un bambino con addosso una maglia del Barcellona – la numero 10 di Messi – sotto la quale si celava una cintura esplosiva hanno fatto il giro del mondo. L'adolescente, di soli 15 anni, è stato arrestato due giorni fa a Kirkuk, in Iraq, pochi minuti prima di farsi saltare in aria e causare una strage di civili. Ebbene, è di poco fa la notizia – diffusa dal comando di polizia della città irachena – che un'ora prima della cattura del ragazzo suo fratello si era fatto esplodere in una moschea sciita, riuscendo fortunatamente a ferire solo due persone. Le autorità di Kirkuk hanno fatto sapere che i due erano originari di Mosul e erano stati "addestrati e incoraggiati dal padre a compiere azioni suicide".
Un bambino di 15 anni è stato fermato dalla polizia nella tarda serata di domenica a Kirkuk, capitale del Kurdistan iracheno: il giovane indossava una maglietta con il numero 10 del Barcellona, quella di Lionel Messi, sotto la quale aveva predisposto un ordigno esplosivo che avrebbe azionato di lì a breve, non appena fosse arrivato in un luogo sufficientemente affollato. I media curdi hanno pubblicato le drammatiche immagini del 15enne bloccato dagli agenti che disinnescano l'ordigno.
Il ricorso a bambini kamikaze era noto soprattutto in Nigeria, dove spesso Boko Haram aveva imposto a dei minori, il più delle volte donne, di farsi saltare in aria in mercati e moschee: in questo modo negli ultimi anni sono stati uccisi centinaia di civili. Sabato, tuttavia, la terribile pratica è stata applicata anche nel Kurdistan turco, durante una festa di matrimonio a Gaziantep: un dodicenne si è fatto esplodere provocando 51 vittime, 29 delle quali erano minori di età compresa tra i 4 e i 17 anni. L'attacco non è stato rivendicato ma il presidente Erdogan ha puntato il dito contro lo Stato Islamico.