Arrestata una spia russa a Kiev: lavorava nello stato maggiore dell’esercito ucraino
La guerra è anche fatta di informazioni riservate e spie per carpirle e prima dell'invasione dell'Ucraina il Cremlino sarebbe arrivato a piazzare una propria spia negli alti ranghi dell'esercito ucraino, riuscendo addirittura ad avere accesso nello stato maggiore dell'esercito di Kiev. Lo ha rivelato Oleksiy Arestovych, consigliere del capo dell'Ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, spiegando che l'informatore dei russi è stato smascherato e catturato dai servizi di sicurezza. "Fino a poco tempo, una spia russa lavorava presso lo stato maggiore delle forze armate ucraine ma è stata arrestata dai servizi di sicurezza ucraini" ha rivelato in una intervista Arestovych, rivelando però qualcosa di molto più agghiacciante e cioè che i russi avrebbero messo in piedi un piano per preparare un sanguinoso false flag cioè un attentato commesso con l'intento incolpare l'Ucraina
Secondo il racconto di Arestovych la cui autenticità però non è verificabile, alla base di questo attentato avrebbe dovuto esserci un altro gruppo di spie russe, anche loro smascherate dal controspionaggio ucraino. Anche se, a differenza della spia di alto rango militare, non avevano alcun collegamento con il quartier generale militare di Kiev sarebbero stai incaricati di preparare un attentato su un aereo civile. "Erano stati incaricati di abbattere un aereo passeggeri sopra la Russia o la Bielorussia. Dopo di che avrebbero incolpato l'Ucraino" ha detto Arestovych. Secondo il consigliere di Zelensky, l'attacco sotto falsa bandiera avrebbe dovuto essere effettuato utilizzando armi ucraine: sistemi missilistici antiaerei portatili usati dalle truppe ucraine. In pratica le spie russe avrebbero progettato di ottenere le armi attraverso dei militari volontari. A tal fine, avrebbero cercato di conquistare la fiducia di questi ultimi, fornendo loro dati reali sui movimenti delle truppe russe, rivelando le coordinate dell'unità di etnia cecena di Ramzan Kadyrov.