video suggerito
video suggerito

Argentina, torna il rischio default

Il governo di Buenos Aires, infatti, ha definito impossibile il pagamento dei titoli in scadenza il 30 giugno prossimo.
A cura di Davide Falcioni
6 CONDIVISIONI
Immagine

Il presidente argentino Cristina Fernandez de Kirchner ha annunciato il riscio di un default sul debito pubblico: il governo di Buenos Aires, infatti, ha definito impossibile il pagamento dei titoli in scadenza il 30 giugno prossimo, in seguito alla decisione della Corte d'appello USA, che non ha accolto l'appello dell'Argentina contro i fondi che si sono rifiutati di prendere parte alla ristrutturazione, dopo il default del 2002. Per il ministro dell'Economia argentino, la Corte d'appello Usa dimostra la mancanza di volontà a negoziare a condizioni diverse da quelle stabilite nella sentenza del giudice Griesa.

Kirchner: "Escluso default su debito già ristrutturato"

L'Argentina – ha annunciato la Kirchner  – ha "vocazione a pagare" ed è escluso "un default del debito già ristrutturato": la presidente ha definito "un'estorsione" l'annuncio della Corte suprema Usa sul fatto che Buenos Aires deve pagare 1,3 miliardi di dollari ai fondi hedge per bond in default. La donna, in un messaggio mandato in onda a reti unificate, ha confermato il rispetto della prossima scadenza dei rimborsi, il 30 giugno per 900 milioni di dollari, sottolineando che "la volontà di negoziare del paese è ampiamente dimostrata", riferendosi così al 92% dei creditori che hanno accolto i concambi del 2005 e del 2010.

Kirchner: "Vogliamo onorare i debiti"

La presidente ha rassicurato che il governo porterà avanti "tutte le strategie necessarie affinchè chi ha avuto fiducia nel paese riceva i propri soldi", confessando di non esserestupita dalla decisione della Corte Usa, e precisando che quello che l'Argentina affronta "non è un problema finanziario o giuridico, ma significa convalidare un modello di business a scala globale" che potrebbe portare a "tragedie inimmaginabili". "Vogliamo onorare i debiti, ma – ha concluso – non vogliamo essere complici di questo modo di fare affari".

6 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views