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Argentina: nella disputa sul debito si inserisce George Soros

Colloquio tra la presidente argentina e il miliardario di origini ungherese avvenuto a New York sullo sfondo delle difficoltà economiche per il paese latinoamericano.
A cura di B. C.
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Il presidente argentino Cristina Fernandez de Kirchner ha visto oggi sul miliardario George Soros. Un incontro che avviene in una fase estramente delicata per Buenos Aires, che affronta da tempo un durissimo braccio di ferro sul debito estero con i fondi speculativi Usa e un complesso panorama finanziario. Dopo avere incontrato papa Francesco la settimana scorsa, la donna alla guida del Paese spera di fare leva sul miliardario il cui fondo Quantum ha una quota del 3,5% in YPF, la compagnia petrolifera controllata da Buenos Aires. Lo stesso fondo gestito da Soros si era unito a un gruppo di investitori che lo scorso agosto aveva depositato una denuncia contro Bank of New York Mellon per non avere distribuito il pagamento degli interessi su tango bond per 226 milioni di euro. L’Argentina ha spesso citato gli investimenti del magnate di origine ungherese nel paese come un segnale di fiducia per gli investitori locali. Il Capo di gabinetto Jorge Capitanich non ha fornito dettagli su ciò che Fernandez e Soros si siano detti. Lo scorso 30 luglio scorso, l’Argentina è finita nel suo secondo default in 13 anni, dopo aver fallito l'intesa con i fondi NML Capital, divisione di Elliott Management, e Aurelius Capital Management. La Fernandez è negli Stati Uniti e, di fronte ai 193 Paesi membri dell'Onu, spera di potere fare leva sulla decisione (non vincolante ma simbolica) in cui le Nazioni Unite hanno deciso di negoziare e intraprendere un quadro legale multilaterale per i processi di ristrutturazione del debito sovrano con l'obiettivo di ottimizzare il sistema finanziario globale. “L’agenda internazionale di oggi inizia con un incontro con il segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon, oltre che con George Soros” aveva detto Capitanich ai giornalisti.

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