Argentina, l’ideologo di Milei vuole abolire l’obbligo scolastico: “I bambini possono lavorare”
Alberto Benegas Lynch, esponente di La Libertad Avanza, il partito dell'ultra liberista presidente argentino Javier Milei, ha proposto domenica scorsa di far fare al suo Paese un balzo indietro di almeno quarant'anni. Criticando apertamente la legge sull'istruzione, che stabilisce l'obbligo di andare a scuola dai quattro anni fino alla fine della scuola secondaria, il politico – uno degli ideologi di Milei – ha dichiarato: "Libertà è anche che se non vuoi mandare i tuoi bambini a scuola perché ne hai bisogno in officina, puoi farlo".
In un'intervista rilasciata a FM Milenium Alberto Benegas Lynch ha affermato che gli unici ad avere facoltà di decidere per conto dei minori sono i loro genitori e che lo Stato non dovrebbe intervenire in alcun modo. "Vuoi dare il meglio a tuo figlio e molte volte può succedere, soprattutto in Argentina, che non possa permetterti di mandare tuo figlio a scuola perché hai bisogno di lui in laboratorio. Cosa deciderà lo Stato riguardo al ragazzo? Non riesco a pensare a un intervento così invasivo da parte delle istituzioni", ha detto.
Insomma, per la "nuova" Argentina di Milei l'istruzione scolastica per i bambini dovrebbe essere facoltativa e soggetta esclusivamente alla volontà o ai bisogni dei genitori, che dovrebbero potersi servire dei figli per sbarcare il lunario. Di contro, invece, lo stato non dovrebbe garantire nessun sussidio ai cittadini più poveri: "Il vicino di casa che ha tre lavori, prende 14 autobus e si alza alle 5 del mattino è quello che finanzia l’alloggio dignitoso del povero", ha detto, ribadendo – se non fosse abbastanza chiaro – di essere "contrario ai piani sociali e a tutte le questioni inerenti il welfare". E questo perché "la democrazia è un sistema imperfetto e può essere messo in discussione".
Oltre a violare la legge argentina sull'obbligo scolastico la proposta di Alberto Benegas Lynch viola anche un'altra norma nazionale, che proibisce il lavoro minorile. Inoltre, la Convenzione sui diritti dell’infanzia – lo strumento internazionale ratificato da 196 paesi, ad eccezione degli Stati Uniti – tutela il diritto dei minori contro lo sfruttamento economico e lo svolgimento di qualsiasi lavoro che possa risultare pericoloso o ostacolare la loro istruzione.