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Argentina: il pm Nisman voleva l’arresto della presidente Kirchner

Il procuratore Alberto Nismam è stato trovato morto il 18 gennaio, dopo qualche ora avrebbe dovuto deporre in Parlamento contro la presidente Cristina Fernandez de Kirchner. A casa sua è stata trovata una bozza di un mandato d’arresto proprio nei confronti della Kirchner.
A cura di Susanna Picone
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Il procuratore Alberto Nisman, trovato morto a casa sua il 18 gennaio in circostanze non ancora chiarite, aveva intenzione di chiedere l'arresto della presidente argentina Cristina Fernández de Kirchner. Tra i documenti ritrovati dagli investigatori nella sua abitazione c’era infatti anche una bozza di mandato d'arresto elaborata dal magistrato, in cui accusava la presidente dell’Argentina di favoreggiamento nei confronti dei presunti responsabili della strage del 1994 nella sede dell'associazione ebraica Amia. A pubblicare la bozza contenente l'accusa scritta dal pm è stato il quotidiano Clarin, oppositore da anni del governo peronista guidato dalla Kirchner. Il quotidiano ha precisato che il testo è stato trovato dalla polizia in un cestino dell'appartamento di Nisman. A quanto pare poi Nisman aveva deciso di escludere tale richiesta nell'accusa che intendeva presentare al Parlamento a Buenos Aires durante un'audizione in programma qualche ora dopo la sua morte, scegliendo evidentemente di farsi avanti con un testo e con accuse più soft.

La vicenda Nisman rimane in prima pagina sui media argentini – Inizialmente Viviana Fein, la procuratrice che indaga sulla vicenda, aveva smentito l’esistenza di quel testo e il capo gabinetto della presidenza Kirchner, Jorge Capitanich, durante una conferenza stampa, aveva distrutto due pagine nelle quali Clarin faceva riferimento alla notizia, precisando che il quotidiano pubblica “spazzature e bugie”. Ma quando il giornale ha pubblicato gli estratti della bozza Fein ha dovuto ammettere che quella bozza “esiste ed è stata inclusa nel dossier della causa” da lei portata avanti, e che l’averlo negato è stato un errore involontario. I tanti dubbi sul caso Nisman dunque, a due settimane dal suo decesso, restano intatti. Il procuratore si è suicidato o è stato ucciso? La stessa presidente Kirchner è intervenuta sul caso finendo per dire di non credere alla tesi del suicidio.

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