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Arabia Saudita: prime aperture alle donne, ma resta il divieto di guidare

Il Re saudita ha deciso di varare alcuni decreti che eliminano l’obbligo del consenso maschile per alcune attività delle donne che prima lo richiedevano, ma restano ancora molti divieti tra cui quello di guidare.
A cura di A. P.
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Prima aperture per le donne da parte delle autorità dell'Arabia Saudita, uno dei Paesi dove le donne vivono ancora in uno stato di sottomissione al maschio anche per le comunissime attività quotidiane.  Con un decreto firmato dal Re e reso pubblico dalla stampa locale nelle scorse ore, infatti, la monarchia saudita ha deciso di cancellare il cosiddetto tutoraggio per alcune delle attività più comuni della vita quotidiana. In sostanza si tratta della cancellazione di quelle norme che praticamente rendevano impossibile alle donne locali svolgere qualcosa senza avere il consenso di un parente maschio  della famiglia, generalmente il padre e  il marito.

Anche se formalmente non erano vietate alle donne, infatti, molte attività in Arabia Saudita lo erano nella pratica proprio perché sottomesse all'approvazione preventiva del maschio. Tra queste  vi sono ad esempio lavorare in un posto pubblico, iscriversi all'università o addirittura accedere a determinate cure mediche. Il provvedimento permette ora di poter accedere ai servizi governativi senza il consenso tra cui appunto l'ìstruzione o procedure di carattere medico. La svolta, decisa dal monarca Salman, fa parte di un serie di misure messe in atto negli ultimi mesi in Arabia Saudita per coinvolgere nel mondo del lavoro le donne dopo la crisi economica del Paese a seguito del crollo del prezzo del petrolio da cui dipendono la maggior parte delle risorse locali.

Il compito di riformare la società saudita è stato affidato all'erede al trono Mohammed bin Salman, il trentenne principe che ha avviato un piano graduale di ammodernamento del Paese attraverso misure innovative per l'Arabia Saudita. L'obiettivo è di arrivare a una nuova società nei prossimi quindici anni  ma al momento si tratta comunque di poche concessioni che non vanno a intaccare alcuni punti cardine del sistema familiare locale. ala dona infatti rimare l'obbligo del consenso dell'uomo per poter viaggiare o guidare l'auto

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