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Approvata legge storica negli Stati Uniti: 750 miliardi per clima e tasse alle imprese più ricche

Si tratta dell’Inflation Reduction Act”, un piano da ben 750 miliardi di dollari che riguarda clima, sanità e tasse. È il pià grande investimento nella lotta al cambiamento climatico negli Usa e impone una tassa al 15% per tutte le imprese con 1 miliardo di fatturato.
A cura di Annalisa Girardi
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Via libera negli Stati Uniti a una legge storica. Si tratta dell'Inflation Reduction Act", un piano da ben 750 miliardi di dollari che riguarda clima, sanità e tasse. "Oggi i Democratici del Senato hanno votato per abbassare il costo dei farmaci, dell'assicurazione sanitaria e dell'energia – il tutto riducendo il deficit e facendo pagare alle aziende più ricche la loro giusta quota. Mi sono candidato per far sì che il governo torni a lavorare per le famiglie dei lavoratori. Questo è ciò che fa questa legge – punto", ha annunciato il presidente statunitense Joe Biden su Twitter.

Si tratta infatti di una vittoria importante per il suo partito, portata a casa per un soffio grazie al voto della vicepresidente Kamala Harris.

Il Senato era infatti diviso: 50 democratici a favore, 50 repubblicani contro. Il voto della numero due della Casa Bianca è stato decisivo per il passaggio del provvedimento. Che rappresenta il maggior investimento mai fatto negli Stati Uniti per il clima. L'obiettivo, da questo punto di vista, sarebbe quello di portare a una riduzione delle emissioni di carbonio del 50% nei prossimi otto anni, entro il 2030. Ci sono circa 370 miliardi di dollari investiti in energia pulita. "L'Inflation Reduction Act è qualcosa da festeggiare. Il Senato ha appena compiuto il più grande investimento nella storia della lotta al cambiamento climatico", ha scritto Harris su Twitter.

Non solo: porterebbe con sé anche importanti cambiamenti per quanto riguarda sanità e cure mediche andando a negoziare prezzi più bassi per diversi medicinali. E infine, verrebbe imposta una tassa minima del 15% alle grandi società per ridurre il deficit del Paese. Quest'ultima misura, in particolare, è particolarmente contestata dai repubblicani: andrebbe a colpire le imprese con guadagni superiori al miliardo e imporrebbe allo stesso tempo una tassa dell'1% a quelle che riacquistano proprie azioni.

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