Appello di Italia, Regno Unito, Germania e Francia per una tregua a Gaza
I ministri degli Esteri di Regno Unito, Francia, Germania e Italia hanno firmato un appello congiunto a "tutte le parti" coinvolte per concludere il negoziato su Gaza in poco tempo. "Noi, Ministri degli Esteri di Regno Unito, Francia, Germania e Italia, sosteniamo fortemente gli sforzi di mediazione in corso da parte di Stati Uniti, Egitto e Qatar per concludere l'accordo per il cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi e siamo incoraggiati dall'approccio costruttivo adottato finora", si legge nella dichiarazione congiunta.
"Accogliamo con favore il fatto che il lavoro tecnico continuerà nei prossimi giorni, anche sulle disposizioni umanitarie e sugli accordi specifici relativi agli ostaggi e ai detenuti, e che gli alti funzionari si riuniranno nuovamente prima della fine della prossima settimana con l'obiettivo di concludere l'accordo".
"Esortiamo tutte le parti a continuare a impegnarsi in modo positivo e flessibile in questo processo. Sottolineiamo l'importanza di evitare qualsiasi escalation nella regione che possa minare le prospettive di pace. La posta in gioco è troppo alta", si legge ancora
"Insieme ai colleghi di Regno Unito, Germania e Francia, sostengo gli sforzi di mediazione in corso di Stati Uniti, Egitto e Qatar per un accordo sul cessate il fuoco a Gaza e sul rilascio ostaggi", è il messaggio su X del ministro degli Esteri Antonio Tajani, dopo aver sottoscritto l'appello per la conclusione dei negoziati. "Non possiamo perdere tempo: lavoriamo insieme a tutti i paesi della regione per dare al Medio Oriente prospettive di stabilità e pace", ha quindi sottolineato il titolare della Farnesina.
Hamas respinge ultima bozza di tregua a Gaza
Hamas ha respinto come "dettati americani" la nuova bozza di accordo per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, dove 15 membri della stessa famiglia, tra cui nove bambini, sono stati uccisi in un attacco israeliano, secondo quanto riferisce la Protezione civile. Dopo più di dieci mesi di guerra, giovedì e venerdì a Doha si sono svolte tra Israele e i mediatori Stati Uniti, Qatar ed Egitto le discussioni sul cessate il fuoco a Gaza, al termine delle quali è stata presentata una proposta riveduta di accordo da parte del governo degli Stati Uniti.
Il movimento islamista Hamas però rifiuta di proseguire i negoziati e vuole l'applicazione del piano annunciato il 31 maggio dal presidente americano Joe Biden. Questo piano prevede nella prima fase una tregua di sei settimane accompagnata dal ritiro israeliano dalle aree densamente popolate di Gaza e dal rilascio degli ostaggi rapiti il 7 ottobre, e nella seconda fase, un ritiro totale israeliano da Gaza.
Un dirigente di Hamas ha definito le parole del presidente Usa Joe Biden, secondo cui una tregua a Gaza non è mai stata così vicina, "un'illusione. Non vediamo un accordo o veri negoziati, piuttosto l'imposizione dei diktat americani".
Hamas accusa Israele di aver aggiunto "nuove condizioni" al testo, tra cui il "mantenimento delle truppe israeliane" al confine di Gaza con l'Egitto e "un diritto di veto" sui prigionieri palestinesi che potrebbero essere scambiati con ostaggi. I negoziati per una tregua riprenderanno la prossima settimana al Cairo.
L'Onu ha chiesto tregua a Gaza per vaccinare contro la polio
"La ricomparsa della poliomielite a Gaza dopo un quarto di secolo è un altro segnale preoccupante di quanto caotica, disperata e pericolosa sia diventata la situazione. Non possiamo permettere che la polio si diffonda a Gaza e minacci non solo gli abitanti, ma tutti i bambini della regione. Ma per prevenire la diffusione della polio, abbiamo bisogno di condizioni sul campo che non sono state presenti a Gaza per 10 mesi- con accesso alle forniture necessarie e sicurezza per gli operatori sanitari che somministreranno i vaccini. Abbiamo bisogno di una ‘pausa anti-polio', in modo che i vaccini possano arrivare a Gaza ed essere distribuiti in sicurezza prima che sia troppo tardi. E soprattutto, abbiamo bisogno di un cessate il fuoco". A lanciare l'allarme, e anche un appello, è Catherine Russell, la direttrice generale dell'Agenzia Onu per l'Infanzia (Unicef).
Nei giorni scorsi, dopo 25 anni, le autorità sanitarie hanno trovato tracce di virus della polio nelle acque reflue e ora, come riportano i media internazionali, è stato certificato il primo caso di contagio. Il capo dell'Organizzazione mondiale della Sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus sempre su X chiede una tregua di sette giorni per condurre la campagna di vaccinazione: "Si prevede che due round di una campagna di vaccinazione contro la polio saranno lanciati a fine agosto e a settembre a Gaza per prevenire la diffusione della variante del virus circolante. Le pause umanitarie – aggiunge il dirigente dell'Agenzia Onu per la salute – sono essenziali affinché i vaccini salvavita raggiungano tutti i bambini bisognosi. Chiediamo a tutte le parti di attuare pause umanitarie per sette giorni durante ogni round della campagna. In definitiva, il miglior vaccino per tutti i bambini di Gaza è la pace".