Appello dell’Oms sul Long Covid: “Azione immediata per chi vive questa sofferenza prolungata”
Il Long Covid sta devastando la vita di milioni di persone in tutto il mondo, oltre che i sistemi sanitari ed economici, per questo sono necessari interventi "immediati" per affrontare questa crisi.
Lo ha detto il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, in un articolo publicato a sua firma per il quotidiano inglese The Guardian.
Il mondo non è mai stato così vicino a porre fine alla pandemia di Covid-19, ma è anche "molto chiaro" che molti di coloro che sono stati contagiati dal virus, emerso per la prima volta in Cina alla fine del 2019, stanno ancora vivendo quella che Ghebreyesus ha definito "una sofferenza prolungata".
Il Covid ha ucciso in tutto il mondo quasi 6,5 milioni di persone e ne ha infettate più di 600 milioni. L'Oms stima che dal 10% al 20% dei guariti siano stati lasciati con sintomi a medio e lungo termine, tra cui affaticamento, affanno e disfunzione cognitiva. Ben 17 milioni solo in Europa.
E il grande numero di coloro che sono stati colpiti dalla coda lunga della pandemia, di cui si sa ancora poco, sta avendo un impatto pericoloso anche sui sistemi sanitari e sulle economie.
"Mentre la gestione pandemia è cambiata radicalmente grazie ai vaccini e ai monoclonali, e vediamo la luce alla fine del tunnel, l'impatto del Long Covid per tutti i paesi è molto grave e necessita di un'azione immediata e sostenuta equivalente alla sua portata", ha precisato. Per questo, i paesi devono ora "investire seriamente" sia sulla ricerca che sull'accesso alle cure per le persone colpite se vogliono "ridurre al minimo la sofferenza" delle loro popolazioni e proteggere sistemi sanitari e forza lavoro, "sostenendo la salute fisica e mentale dei pazienti oltre a fornire sostegno finanziario a coloro che non sono in grado di lavorare".
Secondo Ghebreyesus, "il mondo ha già perso un numero significativo di forza lavoro a causa di malattie, decessi, stanchezza, pensionamenti non pianificati a causa di un aumento dell'invalidità a lungo termine, che non solo ha un impatto sul sistema sanitario, ma è un colpo per l'economia generale".