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Appello dell’Italia (e di altri 5 paesi) alla Libia: “Le fazioni si uniscano contro l’Isis

In un comunicato i governi di Francia, Germania, Italia, Spagna, Gran Bretagna e Stati Uniti esprimono la loro ferma condanna per i massacri in atto in questi giorni a Sirte.
A cura di Davide Falcioni
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In un comunicato congiunto i governi di Francia, Germania, Italia, Spagna, Gran Bretagna e Stati Uniti esprimono la loro ferma condanna per i massacri in atto in questi giorni a Sirte, città libica in cui i salafiti – alleati con decine di civili – stanno tentando di cacciare i miliziani dello Stato Islamico, che dal canto loro controllano importanti quartieri ed hanno commesso stragi in zone residenziali ed ospedali: "Siamo profondamente preoccupati dalle notizie che parlano di bombardamenti indiscriminati su quartieri della città densamente popolati e atti di violenza commessi al fine di terrorizzare gli abitanti – si legge nella nota dei 6 paesi – . Facciamo appello a tutte le fazioni libiche che desiderano un Paese unificato e in pace affinché uniscano le proprie forze per combattere la minaccia posta da gruppi terroristici transnazionali che sfruttano la Libia per i loro scopi".

L'invito esplicito alla popolazione libica e ai leader tribali è quello di "combattere la minaccia posta da gruppi terroristici transnazionali che sfruttano la Libia per i loro scopi". Affermazioni che giungono a poche ore di distanza dalla richiesta alla Lega Araba di intervenire e bombardare l'Isis da parte del governo libico di Tobruk, riconosciuto dalla comunità internazionale.

L'appello avanzato da parte dell'Italia e degli altri paesi spinge in particolare per trovare una soluzione politica, ribadendo sostegno al processo di dialogo guidato dal rappresentante speciale del segretario generale delle Nazioni Unite, Bernardino Leon. "Ribadiamo ancora una volta che non esiste una soluzione militare al conflitto politico in Libia, e rimaniamo preoccupati per la situazione economica e umanitaria che peggiora giorno dopo giorno". "Siamo pronti a sostenere la messa in pratica di questo accordo politico, affinché il governo di concordia nazionale e tutte le nuove istituzioni nazionali possano funzionare efficacemente e venire incontro alle necessità più urgenti del popolo libico".

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