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Guerra in Ucraina

Anna, la 12enne ucraina che si è ritrovata a combattere contro il cancro sotto le bombe russe

La guerra inUcraina ha messo in pericolo il trattamento di centinaia di giovani pazienti come Anna e si sta cercando di portarli via dal Paese con convogli umanitari.
A cura di Antonio Palma
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Era nel pieno della sua battaglia personale contro il cancro quando le bombe e i missili russi hanno iniziato a cadere sulle città ucraine costringendola a interrompere cure e chemio senza sapere se mai sarebbe potuta tornare in ospedale a curarsi. È la storia della piccola Anna, una 12enne di Kiev con la passione per il ballo che, come tanti altri bimbi e ragazzini ucraini, si è ritrovata da un giorno all’altro senza più cure a causa di ospedali e reparti chiusi e il pericolo di bombardamenti continui da parte dei russi. In suo soccorso e in aiuto di altri bambini come lei fortunatamente si sono mosse numerose associazioni umanitarie che hanno organizzato corridoi umanitari per portarli via dalla capitale ucraina verso le regioni occidentali dell’Ucraina e da lì fuori dal Paese e lontano dalla guerra.

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A raccontare la storia a lieto fine della piccola Anna è Olena Zelenska, scrittrice e attivista ucraina, moglie del presidente Zelensky. “Anna ha perso i suoi capelli dorati durante la battaglia contro la leucemia. Era vicina alla vittoria e le rimanevano tre sedute di chemioterapia quando la Russia ha attaccato e invaso l'Ucraina” ha rivelato la first lady ucraina, ricordando che “La guerra ha messo in pericolo il trattamento di centinaia di giovani pazienti come Anna”. “Nonostante l'eroismo dei medici, è molto difficile superare il cancro negli scantinati sotto gli ospedali. E anche in condizioni di mancanza di farmaci” ha aggiunto Olena Zelenska. Per questo si è rivelato fondamentale l’allestimento di un convoglio umanitario che è riuscito a portare Anna più di cento minori come lei bisognosi di cure immediate lontano dal fronte e poi fuori dal Paese.

Convoglio umanitario
Convoglio umanitario

“Anna e più di 100 ragazzi di Kiev, Charkiv, Zhytomyr, Cherkasy, Khmelnytsky sono stati evacuati a Leopoli, nel centro medico specializzato per bambini dell'Ucraina occidentale. La scommessa non è stata vana. Nel centro medico non solo accettano piccoli pazienti provenienti da tutto il paese e stabilizzano le loro condizioni, ma li trasferiscono per cure ulteriori all'estero” ha spiegato Olena Zelenska. Il percorso fuori dal Paese per ora porta in Polonia ma da lì i piccoli bisognosi di cure ancora più specifiche andranno in altri paesi europei. Sabato un "convoglio della vita, accompagnato da 12 ambulanze con un'equipe medica ucraino-polacca, ha portato altri 58 giovani pazienti con i loro parenti in una clinica apposita in Polonia. La Polonia è il primo hub di questo corridoio ma per i piccoli si aprono le porte delle migliori cliniche e dei medici d'Europa e del mondo” ha spiegato Olena Zelenska, concludendo: “I Governi di molti paesi, volontari, leader mondiali in oncologia pediatrica della Società Internazionale di Oncologia Pediatrica hanno unito le loro forze. Ci sono molti altri convogli della vita davanti a noi. Le malattie e la guerra si ritireranno e perderanno. Salute, pace e vita vinceranno”.

Lunedì anche una equipe dell'ospedale Gaslini di Genova partirà dall'Italia per la Polonia per assistere i bimbi ucraini malati gravi.  Grazie a un'operazione congiunta Regione Liguria-Protezione Civile-Ospedale Gaslini e Croce Rossa italiana, una prima equipe arriverà a Rzeszów, a circa 70 chilometri dal confine con l'Ucraina dove arrivano i i bambini oncologici o affetti da patologie gravi che, scampati alla guerra, non possono più essere curati in Ucraina. Laddove le condizioni lo permetteranno, alcuni di questi saranno trasferiti nell'ospedale pediatrico genovese.

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