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Chi è Anis Amri, il tunisino ricercato per la strage di Berlino ucciso a Milano

Il 24enne ricercato in Germania è stato ucciso in seguito a un conflitto a fuoco la scorsa notte a Milano.
A cura di Antonio Palma
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Anis Amri, l'uomo ricercato dalle polizie di tutta Europa per l'attentato al Mercato di Natale di Berlino, è stato ucciso la scorsa notte nel Milanese, durante un conflitto a fuoco con la Polizia. Stando alle prime informazioni fatte trapelare l'uomo durante un normale controllo stradale in piazza I Maggio a Sesto S.Giovanni, intorno alle 3, ha estratto una pistola e sparato agli agenti di una Volante che hanno risposto al fuoco uccidendolo. I poliziotti si erano avvicinati ad Amri per un normale controllo. Il ricercato, che era a piedi, alla richiesta di mostrare i documenti avrebbe estratto una pistola dallo zaino e premuto il grilletto, colpendo a una spalla un poliziotto. A quel punto gli agenti hanno risposto al fuoco, sparando al tunisino ed uccidendolo. L'agente colpito alla spalla è stato portato all'ospedale di Monza: le sue condizioni non sarebbero gravi.

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Chi era Anis Amri

Amri era sbarcato in Italia illegalmente e da solo nel febbraio del 2011. Il ragazzo era arrivato assieme ad altre migliaia di tunisini che in quei mesi lasciavano il paese in seguito allo scoppio della primavera araba, ma secondo quanto dichiarato dalle autorità tunisine era già ricercato nella sua città, Oueslatia, per rapina a mano armata per la quale, secondo i media tunisini, sarebbe stato condannato in contumacia. Nel nostro Paese  dichiarò di essere minorenne anche se è nato nel dicembre del 1992 e dunque fu trasferito in un centro di accoglienza per minori in Sicilia. Dopo qualche mese di permanenza, però, sull'Isola partecipò ai danneggiamenti e all'incendio del centro di accoglienza dove si trovava, per questo fu arrestato e condannato a 4 anni di reclusione per danneggiamento e altri reati connessi, scontati prima a Catania e poi nel carcere palermitano, all'Ucciardone. La pericolosità e personalità di Amri venne quindi denunciata dal Dap al Comitato Analisi strategica dell'antiterrorismo, segnalando "episodi in cui manifestava forme di radicalizzazione e di adesione ideale al terrorismo di matrice islamica" riportando anche alcuni episodi di violenza tra i quali quello con un altro detenuto cristiano minacciandolo: "Ti taglio la testa".

Amri doveva essere rimpatriato in Tunisia

Scarcerato nella primavera del 2015, non tornò in libertà ma venne trasferito in un Cie, un Centro di identificazione ed espulsione visto che nei suoi confronti era stato emesso un provvedimento di espulsione. La procedura però non andò a buon fine perché le autorità tunisine non effettuarono la pratica di riconoscimento obbligatoria per poter procedere al rimpatrio nei tempi previsti dalla legge. Allo scadere dei termini, nei confronti di  Anis Amri fu quindi notificato un provvedimento di allontanamento dall'Italia. In effetti nel 2015 il ragazzo lasciò l'Italia e si diresse in Germania, come confermato dal padre alla radio tunisina Mosaique FM che parla anche di furto e incendio di una scuola italiana ad opera del figlio riferendosi però probabilmente al centro di accoglienza.

Nel luglio 2015 Anis dunque giunse in Germania dove si stabilì nella regione del Nordreno-Vestfalia, registrato in un centro per richiedenti asilo a Emmerich. Anche lì doveva essere espulso  perché irregolare ma, come ha detto il ministro dell'Interno del Nordreno-Vestfalia Ralf Jaeger in una conferenza stampa, i documenti tunisini sono arrivati solo due giorni fa in Germania. In Attesa dei documenti, pur non avendo ottenuto asilo nel Paese, venne "tollerato" con il rilascio di un permesso di permanenza temporanea che sarebbe quello ritrovato nel camion usato per la strage e che ha fatto scattare la caccia all'uomo.

Secondo alcuni giornali tedeschi Anis era stato poi fermato nel luglio scorso dalla polizia con un falso documento d'identità italiano a Friedrichshafen, località al confine con la Svizzera, e per questo arrestato. Era stato rinchiuso per due giorni nel carcere di Ravensburg ma poi rilasciato. Sempre secondo i media locali, la sua identità aveva iniziato ad interessare la polizia criminale del Nordreno-Vestfalia che avrebbe iniziato ad indagare su di lui passando però poi la documentazione alle autorità di Berlino dove dal febbraio 2016 Anis era solito trattenersi. Su di lui le autorità di sicurezza si sarebbero scambiate reciproche informazioni fino a novembre senza però ritenerlo un pericolo. La polizia tedesca ora nei suoi confronti ha spiccato un mandato di arresto internazionale. Nella scheda diffusa si legge che Anis Amri ha 24 anni, è alto 178 centimetri e pesa circa 75 chili, è considerato armato e pericoloso.

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