Andrew Tate ancora contro Greta Thunberg: tra allusioni sessuali e teorie del complotto
La querelle tra Andrew Tate e Greta Thunberg non è ancora finita. Nelle ultime ore la battaglia virtuale tra l’ambientalista e l’ex kickboxer ha catalizzato l'attenzione dei social media.
Tutto è iniziato con lo sportivo che ha pubblicato una foto su Twitter nella quale è in posa mentre fa il pieno ad una delle sue "33" auto, sottolineando quanto siano inquinanti, e chiedendo alla giovane attivista di fargli avere il suo indirizzo email per poterle mandare la lista completa.
La risposta della Thunberg non si era fatta attendere: "Sì, ti prego, illuminami. Scrivimi pure a smalldickenergy@getalife.com (complessodapenepiccolo@fattiunavita.com, ndr)".
Una frase che evidentemente non deve essere andata giù a Tate. Poche ore dopo l'uomo ha pubblicato un altro video su Twitter per rispondere ancora alla Thunberg nel quale, mentre fuma il sigaro, inizia a delirare con allusi sessuali e teorie del complotto.
"Non sono solito rispondere a delle controversie online, ma ora la stampa mainstream sta commentando il fatto che io abbia promesso a Greta Thunberg di inviarle una lista delle mie auto con grandi emissioni. Lei mi ha risposto mandandomi il suo indirizzo email. Ma io non ce l’ho assolutamente con Greta. Perché dovrebbe avere una mail del genere? Non voglio presumere il suo gender, diciamo che è cinquanta e cinquanta. Lei non capisce di essere stata programmata, non capisce di essere una schiava della Matrix, lei è convinta di agire nel giusto. Qualcuno ha convinto lei di convincere voi di pregare i vostri governi di tassarvi fino alla povertà estrema per far smettere al sole di essere caldo".