Ancora raid israeliani su Gaza, all’alba 29 morti tra cui un neonato. L’Onu: “Ospedali sono trappole mortali”
Non si fermano i raid israeliani su Gaza. Dopo quelli verificatisi nel pomeriggio di ieri, che avevano provocato la morte di 5 bambini che si trovavano in tende per sfollati nella zona meridionale di Khan Younis, all'alba nuovi attacchi si sono verificati nella Striscia.
A farne le spese, ancora un volta, i più piccoli: secondo quanto riporta Al Jazeera, almeno nove persone, tra cui un bambino e un bebè di 15 giorni, sono state uccise prima dell'alba nella Striscia. L'Ospedale dei Martiri di Al-Aqsa ha riferito di aver ricevuto un bambino di 4 mesi rimasto ucciso in un attacco alla casa della sua famiglia nel vicino campo profughi di Bureij. Un altro raid, a Gaza City, ha colpito una casa nel quartiere di Sheikh Radwan, uccidendo il piccolo di 3 settimane, secondo quanto riferito dal servizio di emergenza del ministero della Salute.
E nel frattempo la situazione diventa ingestibile a livello sanitario. Gli ospedali di Gaza sono diventati "trappole mortali", ha scritto su X l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa). "Le famiglie sono distrutte, i bambini muoiono congelati, la fame sta accorciando le loro vite", ha aggiunto.
Intanto, l'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha smentito con una nota le notizie diffuse dalla stampa araba riguardo una tregua di settimane nella guerra in cambio di un elenco di nomi degli ostaggi, di cui si parlava da ore: "È una bugia totale e una parte della guerra psicologica che Hamas sta cercando di utilizzare contro le famiglie degli ostaggi e i cittadini israeliani". In mattinata il quotidiano libanese Al Akhbar, affiliato ad Hezbollah, ha riportato che, secondo fonti egiziane, Hamas fornirà a Israele un elenco degli ostaggi e la loro ubicazione, compresa quella degli ostaggi uccisi, in cambio di un cessate il fuoco della durata massima di otto settimane.
La notizia circolata aveva già scatenato la reazione del ministro per la Sicurezza nazionale israeliano e leader dell'estrema destra, Itamar Ben-Gvir. "Se è vera la notizia secondo cui Israele pagherà un cessate il fuoco di sei settimane in cambio della ‘lista', allora sarebbe un fallimento. Spero davvero che sia una notizia sbagliata!", aveva scritto su X.