Ancora fiamme ad Aleppo: i ribelli bruciano i bus destinati all’evacuazione
Non c'è pace per Aleppo. I ribelli antigovernativi siriani hanno attaccato e bruciato diversi pullman, almeno cinque, che per fortuna erano ancora vuoti e che avrebbero dovuto essere usati per l'evacuazione dei villaggi sciiti nella provincia di Idlib. Lo ha riferito la Bbc. Proprio l'evacuazione graduale di questi centri faceva parte dell'accordo per la liberazione della popolazione civile che vive nella parte orientale della città, ancora sotto il controllo delle forze d'opposizione. Le operazioni sono condotte sotto la supervisione della Croce rossa internazionale e la Mezzaluna rossa siriana, e sono riprese normalmente, anche se a rilento anche a causa degli ultimi scontri e dopo la momentanea sospensione dei giorni scorsi.
La tv di Stato siriana accusa "terroristi armati", termine usato per tutti i ribelli anti-Assad, mentre a loro volta i ribelli additano forze pro-governative. Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, il gruppo Jabhat Fatah al-Sham — ovvero i qaedisti di Al Nusra — avrebbe tentato di impedire ai bus l’accesso ai due villaggi sciiti. La preoccupazione della comunità internazionale sulla situazione in cui continuano a vivere i residenti, tra cui molte donne, bambini e ammalati, cresce ora dopo ora. Sarebbero centinaia di migliaia le persone intrappolate nelle zone assediate di Aleppo. In mattinata erano stati assegnati alle famiglie i numeri degli autobus, alcuni dei quali sono stati però bruciati.
Intanto, è atteso per le prossime ore il verdetto del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, che voterà su una risoluzione che chiede l'accesso immediato e incondizionato a osservatori internazionali nelle zone assediate di Aleppo e in tutta la Siria al fine di garantire la distribuzione degli aiuti umanitari. La Francia ha avanzato una proposta nella quale si chiede al segretario generale Ban Ki Moon di ridispiegare questi soggetti già sul posto per "effettuare un controllo diretto e neutro e riferire in merito alle evacuazioni". La risoluzione sottolinea inoltre che l'evacuazione dei civili "deve essere volontaria e per destinazioni di loro scelta". L'ambasciatore russo alle Nazioni Unite, Vitaly Churkin, ha detto che la Russia esaminerà la risoluzione, ma si è detto scettico sull'invio immediato di osservatori.