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Conflitto Israelo-Palestinese

Ancora bombe su Gaza, almeno venti morti. Cresce la tensione tra Israele e Libano: attacchi in corso

Proseguono gli attacchi dell’esercito di Israele su Gaza: il bilancio dei bombardamenti avvenuti nella notte è di almeno 21 morti. Il leader degli Hezbollah Nasrallah, e il presidente iraniano Raisi hanno fatto sapere che risponderanno agli attacchi avvenuti a Beirut e a Kerman nei giorni scorsi. I miliziani libanesi hanno già rivendicato il lancio di razzi verso Israele di questa mattina .
A cura di Eleonora Panseri
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Proseguono gli attacchi dell'esercito di Israele su Gaza. Sarebbero almeno 21 i morti nei bombardamenti israeliani a Khan Yunis e Deir al-Balah, avvenuti nella notte tra venerdì 5 e sabato 6 gennaio. È quanto riporta l'emittente araba Al Jazeera. Ci sarebbe anche diversi feriti. In particolare, 18 vittime sono stati registrate in una casa del quartiere al-Manara di Khan Yunis, nel sud della Striscia. Le altre tre sono state trovate tra le macerie di un'abitazione di Deir al-Balah, nel centro dell'enclave palestinese.

Il leader degli Hezbollah, Hasan Nasrallah, e il presidente iraniano Ebrahim Raisi, hanno minacciato Israele dicendo che risponderanno agli attacchi di Beirut e Kerman. I miliziani libanesi hanno già rivendicato il lancio di circa 60 razzi nel nord di Israele avvenuto nella mattinata di sabato 6 gennaio come "risposta iniziale", riferisce Haaretz citando un comunicato di Hezbollah.

Iran ed Hezbollah minacciano Israele dopo gli attacchi a Kerman e Beirut

Il "momento e il luogo" della risposta iraniana al recente attacco terroristico a Kerman, in Iran, saranno determinati dalle forze armate di Teheran. Lo ha detto, rivolgendosi ai partecipanti ai funerali delle persone uccise nelle esplosioni avvenute il 3 gennaio scorso nella città meridionale, il presidente iraniano Ebrahim Raisi, citato dall'agenzia Irna.

Il presidente iraniano Ebrahim Raisi.
Il presidente iraniano Ebrahim Raisi.

"Il nemico – ha detto – ha osservato e visto molte volte la grandezza del potere dell'Iran, e sentirà ancora una volta il potere della Repubblica islamica dell'Iran in risposta al recente tragico caso di Kerman", ha detto. L'operazione ‘Diluvio di Al Aqsa', come Hamas ha deciso di chiamare la guerra contro Israele, porterà alla "fine del regime sionista", ha detto ancora Raisi. "La vittoria della verità e la distruzione della falsità è una promessa divina", ha aggiunto il presidente iraniano, che poi si è recato a visitare la  tomba di Qassem Soleimani, il capo delle operazioni all'estero dei Pasdaran e nemico numero uno di Israele,ucciso in un raid Usa a Baghdad 4 anni fa e che veniva ricordato quando è stato compiuto l'attentato.

Anche il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, che ha tenuto un secondo discorso, ad appena 48 ore dal primo, trasmesso in diretta tv da una località segreta ha minacciato Israele, dopo l'attacco israeliano nella periferia sud di Beirut, in cui è morto uno dei leader di Hamas, Saleh al-Arouri. "Non rimarremo in silenzio" e "risponderemo al nemico" ha detto Hasan Nasrallah. "Sarebbe più pericoloso rimanere in silenzio che affrontare le ripercussioni di una nostra risposta" – ha aggiunto – "Sarà il terreno di battaglia a parlare. E il terreno di battaglia non può aspettare", ha detto il leader libanese, alleato di Hamas e Iran.

Il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah
Il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah

"Ripeterò questo punto: se ci prendete di mira a Beirut, cosa che avete fatto uccidendo il martire al-Arouri, che era un mio caro amico, non risponderemo in modo normale, questo sicuramente non rimarrà impunito", ha proseguito Nasrallah. "Non risponderemo ‘al momento giusto e nel posto giusto', fratelli, risponderemo sul campo di battaglia, e questa risposta arriverà", ha aggiunto.

Il leader dei miliziani libanesi ha anche suggerito che lo sforzo diplomatico per sedare la tensione in Medio Oriente potrebbe portare il Libano a riguadagnare territori contesi: "Siamo di fronte a un'opportunità storica per la liberazione totale di ogni centimetro della nostra terra libanese, compresa l'area occupata delle fattorie di Shebaa; e a una reale opportunità per risolvere una nuova equazione che impedirà al nemico israeliano di violare i nostri cieli, le nostre acque e la sovranità del nostro paese. Nessun dialogo o negoziato esisterà o avrà alcun risultato senza fermare l'aggressione contro Gaza".

Unicef: "1,1 milione di bambini minacciati da conflitto, malattie e malnutrizione"

I bambini della Striscia di Gaza si trovano ad affrontare una triplice minaccia mortale per le loro vite, con l'aumento dei casi di malattie, il crollo della nutrizione e l'escalation delle ostilità che si avvicina alla quattordicesima settimana. Lo scrive l'Unicef in una nota, affermando che migliaia di bambini sono già morti a causa delle violenze, mentre le condizioni di vita dei bambini continuano a deteriorarsi rapidamente, con l'aumento dei casi di diarrea e la crescente povertà alimentare tra i bambini, aumentando il rischio di un aumento delle morti tra i bambini.

"I bambini di Gaza sono intrappolati in un incubo che peggiora di giorno in giorno", ha dichiarato Catherine Russell, direttrice generale dell'Unicef. "I bambini e le famiglie della Striscia di Gaza continuano a essere uccisi e feriti nei combattimenti, e le loro vite sono sempre più a rischio a causa di malattie prevenibili e della mancanza di cibo e acqua. Tutti i bambini e i civili devono essere protetti dalla violenza e avere accesso ai servizi e alle forniture di base", ha aggiunto.

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