Anche la Nuova Zelanda dice sì ai matrimoni gay
Sì ai matrimoni omosessuali in Nuova Zelanda. La Camera dei Rappresentati ha approvato oggi a maggioranza la legge che legalizza le unioni tra persone dello stesso sesso. Con 77 sì (contro 44 no) la Nuova Zelanda è diventata il tredicesimo Paese al mondo e il primo nella regione Asia-Pacifico a consentire i matrimoni gay. Va così ad aggiungersi alla lista nella quale già comparivano Paesi Bassi, Belgio, Spagna, Canada, Sudafrica, Norvegia, Svezia, Portogallo, Islanda, Argentina, Danimarca e Uruguay. L’approvazione della legge è stata accolta dagli applausi in aula, quelli dei parlamentari e quelli del pubblico presente. La normativa entrerà in vigore tra quattro mesi: consente anche il riconoscimento delle nozze gay contratte all’estero e non impone più ai trans (come accadeva finora) di divorziare nel caso in cui decidessero di cambiare sesso. Il disegno di legge approvato oggi ha dovuto percorrere un lungo iter prima di arrivare al voto: presentato dalla deputata laburista Louisa Wall nell’agosto del 212 è stato caratterizzato da tre differenti letture, di cui quella odierna è stata l’ultima. Il premier conservatore John Key aveva già da tempo espresso chiaro sostegno alla proposta di legge.