Anche la Cina “si arrende” al Covid: Shanghai non chiude nonostante boom dei contagi
Da settimane la situazione Covid in Cina ha costretto molte città a chiudere per tentare di fermare la diffusione del virus. Si registrano numeri mai visti dall'inizio della pandemia, con cifre anche superiori al picco di Wuhan, e se alcune province hanno deciso di chiudere, a Shanghai non vogliono sentir parlare di nuovi lockdown. Per il momento, infatti, la Cina continua a evitare un blocco per Shanghai, malgrado l'impennata dei casi positivi al Covid-19, per non danneggiare l'economia. "Se Shanghai si fermasse completamente, numerosi cargo internazionali si ritroverebbero nel Mar della Cina Orientale – è quanto ha dichiarato in conferenza stampa Wu Fan, membro del comitato di gestione della pandemia nella megalopoli – e questo avrebbe un impatto sull’insieme dell'economia nazionale e mondiale”.
L’importante città di Shanghai, che conta 25 milioni di abitanti, sta cercando di minimizzare l'impatto del Covid con un approccio mirato, ovvero con chiusure locali dei quartieri della durata di 48 ore e distribuendo kit per i tamponi rapidi agli abitanti. Nelle ultime 24 ore i nuovi casi di contagio locali registrati sono stati 2.269: numeri non alti se confrontanti ad altre zone del mondo, ma non in Cina dove il governo continua ad applicare la strategia “zero Covid” per evitare qualsiasi focolaio. La situazione sta precipitando a causa della variante Omicron a rapida diffusione, nota come BA.2.
Sempre in Cina, resta alto il rischio Covid nella provincia di Jilin, nella Cina nord-orientale, dove si registrano circa 2,000 casi al giorno. Le autorità locali hanno dichiarato che le misure di prevenzione e controllo sono riuscite a contenere la diffusione dei contagi, ma che la situazione epidemica è ancora a un alto livello di rischio a causa di un elevato numero di contagi nella fase iniziale.