Anche Israele travolta da Omicron: record di contagi, quasi 72mila nelle ultime 24 ore
Anche Israele, uno dei paesi "faro" nella lotta alla pandemia, è alle prese con una nuova ondata di contagi determinata dalla diffusione della variante Omicron del virus Sars-Cov-2: ieri le infezioni registrate dal Ministero della Salute sono state 71.593, nuovo record assoluto dall'inizio dell'emergenza sanitaria, mentre aumenta anche la pressione sulle strutture sanitarie. I pazienti ricoverati in gravi condizioni sono attualmente 533, e 104 di questi sopravvivono solo grazie alla ventilazione assistita. Complessivamente ieri erano ricoverati negli ospedali, con sintomi più o meno allarmanti, 1.608 pazienti. I casi attivi n Israele sono attualmente 393mila, mentre dall'inizio della pandemia le infezioni sono state oltre 2milioni. Secondo i dati del Ministero della Salute, circa 146mila bambini in età scolare sono attualmente in quarantena a causa di un'infezione e altri 142mila in isolamento perché contatti di positivi al virus. Quasi 8.900 lavoratori e lavoratrici del comparto sanitario hanno contratto il Covid, compresi 1.209 medici e 2.540 infermieri.
Il vaccino protegge i bambini dall'infezione con Omicron. Lo studio di Israele
Nel frattempo uno studio condotto dal Ministero della Salute israeliano ha accertato che per i bambini vaccinati contro il coronavirus le probabilità di contrarre la variante Omicron sono la metà rispetto ai loro coetanei non vaccinati. Lo studio, il primo di questo genere, ha esaminato bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni stabilendo che per tre mesi la protezione contro il ceppo scoperto alla fine di novembre in Sudrafrica era efficace. In particolare tra il 25 dicembre e il 16 gennaio, l'incidenza dei contagi è stata pari a 260 infezioni su 100mila abitanti al giorno per i non vaccinati. Tra i vaccinati, invece, è stata di poco superiore a 120. In cloro che avevano ricevuto anche la dose booster l'incidenza era di 90 casi ogni 100mila abitanti.