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Anche Cuba denuncia Israele alla Corte dell’Aja: “Sta commettendo un genocidio a Gaza, USA complici”

Secondo Cuba “la Corte è l’ultima speranza per il popolo palestinese per la salvaguardia della Convenzione per la Prevenzione e la Repressione del Crimine di Genocidio”.
A cura di Davide Falcioni
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Cuba ha chiesto di associarsi all'iniziativa promossa dal Sudafrica contro Israele presso la Corte Internazionale di Giustizia (CIG) per verificare le presunte violazioni della Convenzione sul crimine di genocidio da parte dello Stato ebraico nell'ambito della campagna militare contro i palestinesi nella Striscia di Gaza.

A renderlo noto su X il ministro degli Esteri Bruno Rodriguez secondo cui il suo Paese "sarà sempre impegnato a favore della pace e contro i genocidi". Per L'Avana "la comunità internazionale spera che la CIG si pronunci contro Israele e i suoi complici che per decenni hanno massacrato civili innocenti, in maggioranza donne e bambini". Cuba – storico sostenitore della causa palestinese – ha sin dal primo giorno definito l’azione militare israeliana a Gaza un "genocidio" perpetrato anche grazie alla complicità degli Stati Unito, "che ripetutamente ostacolano e bloccano qualsiasi azione della comunità internazionale e del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, minando la pace, la sicurezza e la stabilità in Medio Oriente e in tutto il mondo", ha sottolineato il Ministero degli Esteri cubano.

Attraverso un comunicato, il Ministero degli Esteri cubano ha spiegato che il documento inviato alla Corte Internazionale di Giustizia richiama l'attenzione su quanto accade in Palestina dal 7 ottobre 2023 e ribadisce la sua profonda preoccupazione per la continua escalation di violenza da parte di Israele nei territori illegalmente occupati, in flagrante violazione della Carta delle Nazioni Unite e del Diritto Internazionale. Secondo l'Avana "la Corte è l'ultima speranza per il popolo palestinese per la salvaguardia della Convenzione per la Prevenzione e la Repressione del Crimine di Genocidio", sottolineando che questa istituzione si trova "in un complesso punto di svolta storico, in cui la credibilità del sistema legale costruito dopo la Seconda Guerra Mondiale rischia di sgretolarsi definitivamente". Cuba ha inoltre condannato l'assassinio di civili, comprese donne, bambini, anziani e operatori umanitari del sistema delle Nazioni Unite, nonché il bombardamento indiscriminato della popolazione civile palestinese e la distruzione di abitazioni, ospedali e infrastrutture vitali.

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Nel gennaio 2024, in seguito a un ricorso presentato dal Sudafrica, la Corte Internazionale di Giustizia (CIG) delle Nazioni Unite ha sollecitato Israele a fare tutto quanto in suo potere per prevenire "possibili atti genocidari" a Gaza. Successivamente, altri decine di Paesi hanno dichiarato la loro intenzione di intervenire al fianco del Sudafrica presso la CIG, tra cui Irlanda, Belgio, Spagna, Cile e Bolivia. La questione ha sollevato ampie discussioni internazionali, alimentate dalle accuse di genocidio contro Israele.

Il 20 settembre 2024, la commissione speciale delle Nazioni Unite incaricata di esaminare la situazione ha concluso nel suo rapporto A/79/363 che le pratiche di guerra adottate da Israele mostrano effettivamente elementi riconducibili al genocidio. Secondo la Commissione Indipendente d'Inchiesta istituita dall'Alto Commissariato ONU per i Diritti Umani Israele ha commesso a Gaza i crimini di sterminio, persecuzione di genere contro uomini e ragazzi palestinesi, omicidio volontario, trasferimento forzato, tortura e trattamenti inumani e crudeli.

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