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Ana, la donna di 107 che ha sconfitto due pandemie: Influenza Spagnola e Coronavirus

Ana risiede da otto anni nella casa di cura di Alcalá del Valle (in Andalusia). Lì la maggior parte dei presenti, tra ospiti e staff, si è ammalata di Coronavirus. L’anziana però ha brillantemente superato il Covid 19, nonostante fosse stata ricoverata in terapia intensiva. Lei che 105 anni fa aveva già sconfitto l’Influenza Spagnola.
A cura di Biagio Chiariello
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Ana del Valle, insieme ai nipoti Alba, Verónica e David
Ana del Valle, insieme ai nipoti Alba, Verónica e David

Ana del Valle aveva 5 anni quando si lasciava alle spalle la famigerata Influenza Spagnola. Ora che ne ha 107 è riuscita a superare un’altra pandemia. La sua suocera, Paqui Sánchez, ha detto a Efe che l’anziana è stata dimessa dall'ospedale di Malaga dove era stata ricoverata dopo essere risultata positiva al Coronavirus. Ana si trovava nel reparto di terapia intensiva del nosocomio spagnolo, dove ha avuto "un’incredibile" guarigione, ha aggiunto Paqui.

Ana aveva già superato l'Influenza Spagnola

La storia di questa donna è iniziata quando, da bambina, ha superato la pandemia che fra il 1918 e il 1920 uccise decine di milioni di persone nel mondo. "A casa sua, tutti erano malati", ha detto la nuora. Ana, che potrebbe essere la persona più anziana conosciuta ad aver sconfitto il coronavirus, risiede da otto anni nella casa di cura di Alcalá del Valle (nella regione dell'Andalusia, nel sud del Paese). Alla sua famiglia il mese scorso è stato comunicato che le visite erano vietate perché un dipendente della struttura era risultato positivo al COVID-19. Successivamente, il centro ha comunicato che "ufficiosamente, dei ventidue lavoratori della residenza, venti erano risultati positivi" e che "i test dei residenti nelle case di cura richiedevano più tempo perché i campioni erano stati inviati a un laboratorio", ha spiegato la parente di Ana.

E a 107 ha sconfitto il Coronavirus

I risultati hanno mostrato che anche l’anziana aveva contratto il virus. A quel punto è stata trasferita in un ospedale, ma i suoi parenti sono riusciti comunque a restare in contatto con lei grazie a telefonate, videochiamate e anche video e foto dell’ultracententaria, grazie alla collaborazione degli infermieri. Con questi mezzi hanno appreso che "c'era un team di specialisti dell'emergenza, un gruppo di psicologi e due medici" che tenevano sott’osservazione Ana all'ospedale, dice Sánchez. E qualche giorno fa è arrivata la notizia che tutti aspettavano: Ana è risultata negativa per la prima volta al suo terzo tampone.

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