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Amsterdam vuole rifarsi una nuova immagine: addio a coffee-shop e cannabis nel fine settimana

Il progetto, che ha lo scopo di reprimere il turismo molesto e rilanciare un turismo più culturale, è stato annunciato mercoledì dall’amministrazione comunale di Amsterdam. Si cerca di scoraggiare i turisti internazionali che arrivano per cannabis e offerta sessuale.
A cura di Antonio Palma
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Amsterdam vuole rifarsi una nuova immagine si prepara a una nuova rivoluzione negli usi e costumi della città. Per volontà dell’amministrazione cittadina, infatti, è stato varato un nuovo e ambizioso piano per reprimere il turismo molesto che prevede tra le altre cose l’addio a coffeeshop e alla cannabis nel fine settimana, cioè nei giorni di maggior afflusso turistico.

Per ora si tratta di una proposta, che sarà presentata a breve al consiglio comunale per un discussione collegiale, ma le intenzioni delle autorità locali sono chiare.

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L’idea infatti fa parte di un più ampio progetto che mira a ripulire la città da turismo considerato di basso livello per cui è stata a lungo famosa. Tra le altre cose si prevede di limitare gli addii al celibato con la chiusura anticipata di bar e locali ma anche misure più stringenti per i bordelli nel suo famigerato quartiere a luci rosse.

Il progetto, che ha lo scopo di rilanciare un turismo più culturale, è stato annunciato mercoledì dall’amministrazione comunale di Amsterdam che lancerà una nuova campagna di comunicazione a partire dal prossimo anno.

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La campagna nel dettaglio in pratica cercherà di scoraggiare i turisti internazionali che arrivano solo per approfittare dei noti servizi più famosi della città come la cannabis o l’offerta sessuale.

Il piano infatti prevede che bar e club abbiano orari di apertura limitati chiusura entro le 2 del mattino, mentre per la prostituzione nel quartiere a luci rosse previsti orari di apertura più rigidi. Anche fumare cannabis o bere alcol in alcune zone della città sarebbe vietato. Mentre per i coffeeshop scatterebbe divieto di vendita dalle 16 del giovedì alla domenica sera.

Altre misure includono regole più severe su Airbnb e affitti a breve termine come ad esempio una tassa di soggiorno nei periodi di affollamento.

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Inizialmente la sindaca Femke Halsema aveva pensato addirittura anche all’ipotesi di vietare del tutto la vendita di cannabis ai turisti stranieri ma poi l’ipotesi è tramontata. "Questo è un passo importante per scoraggiare l'uso di droghe, liberarsi dello status di Amsterdam come capitale della droga e rivendicare il centro della città", ha affermato.

"Se amiamo la città, dobbiamo agire ora", ha detto invece Sofyan Mbarki, vicesindaco di Amsterdam, aggiungendo: “È diventato chiaro che tutti hanno a cuore la città e che è necessario un intervento per contrastare il sovraffollamento”.

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Mbarki ha affermato che l’amministrazione ha parlato con residenti, imprese, esperti e gruppi di interesse e ha concluso che la quantità di turismo di basso livello deve essere ridotta con urgenza.

“Amsterdam è una metropoli e questo significa una città vivace e movimentata, ma per mantenere vivibile la nostra città, ora dobbiamo optare per dei limiti invece di una crescita irresponsabile" ha aggiunto ricordando che l’amministrazione si è già impegnata a limitare il suo turismo a 20 milioni di ospiti ogni anno.

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