Amnesty, appello ad Hamas: fermi le esecuzioni capitali in programma
Amnesty International ha chiesto ad Hamas, al governo a Gaza, di fermare le due esecuzioni in programma nei prossimi giorni. "Riconosciamo il diritto e la responsabilità dei governi di portare davanti alla giustizia quanti sono accusati di reato, ma la pena di morte è crudele e disumana e non ci sono prove sul suo potere deterrente", ha dichiarato in una nota il responsabile di Amnesty per Medio Oriente e Nord Africa, Philip Luther. La scorsa settimana, il Procuratore generale di Hamas ha annunciato che le esecuzioni avverranno in pubblico come "lezione" per gli altri.
L'associazione indipendente afferma che uno dei condannati è un 27enne che sarebbe stato torturato per "confessare" di aver stuprato e ucciso un bambino di sei anni; un reato commesso quando il presunto responsabile aveva meno di 18 anni. Il secondo prigioniero nel braccio della morte è un uomo di 23 anni, che avrebbe firmato una "confessione" sotto tortura, in cui ha ammesso di aver "collaborato con il nemico". Il 23enne ha raccontato al suo legale di essere stato appeso ai polsi e alle caviglie e di essere stato picchiato durante l'interrogatorio. Il prossimo 14 agosto è prevista l'udienza di appello davanti a una corte militare; qualora venisse respinto il suo ricorso, rischierebbe l'immediata esecuzione.