video suggerito
video suggerito

Amnesty: 75mila rifugiati intrappolati nel deserto tra Siria e Giordania

Amnesty International ha diffuso immagini che mostrano cimiteri improvvisati e tumuli nella “terra di nessuno” tra Siria e Giordania dove migliaia di rifugiati sono abbandonati da tempo e privi di aiuti umanitari.
A cura di Susanna Picone
2 CONDIVISIONI
Immagine satellitare di Amnesty che mostra il sito di un cimitero nel campo informale di Rukban
Immagine satellitare di Amnesty che mostra il sito di un cimitero nel campo informale di Rukban

“La situazione al berm è un'amara fotografia delle conseguenze della vergognosa mancanza di condivisione delle responsabilità per la crisi globale dei rifugiati, a seguito della quale molti paesi confinanti con la Siria hanno deciso di chiudere le loro frontiere ai rifugiati”: è quanto ha dichiarato Tirana Hassan, direttrice per le risposte alle crisi di Amnesty International commentando le immagini diffuse dall'organizzazione per i diritti umani che mostrano cimiteri improvvisati e tumuli in pieno deserto, tra Siria e Giordania, dove decine di migliaia di rifugiati sono abbandonati e privi di aiuti umanitari. “È una fotografia disperata, quella delle persone intrappolate al berm: il cibo sta terminando e le malattie sono in aumento. Ci si ammala o addirittura si muore per cause prevenibili, semplicemente perché le autorità della Giordania impediscono l'ingresso nel paese e l'accesso agli aiuti, alle cure mediche e a un'adeguata assistenza umanitaria”, ha aggiunto Hassan. Alla vigilia dei vertici internazionali in programma la prossima settimana, Amnesty International sta chiedendo ai leader di tutto il mondo di assumere impegni concreti per accogliere la loro giusta parte di rifugiati, riducendo così la pressione sui paesi che già ne ospitano un gran numero.

Decessi e infezioni – La Giordania ha chiuso i valichi di frontiera di Rukban e Hadalat, bloccando completamente la fornitura di assistenza umanitaria alle persone intrappolate al berm, in seguito all’attentato del 21 giugno costato la vita a sette agente. Da allora – denuncia Amnesty – è stata consentita una sola fornitura di cibo, all'inizio di agosto, alle oltre 75000 persone presenti. Le immagini girate a Rukban mostrano due cimiteri improvvisati, con decine di tumuli nei pressi delle tende dei rifugiati. Da giugno, secondo fonti umanitarie, vi sono stati almeno 10 decessi causati dall'epatite, nella maggior parte dei casi per itterizia. Si registrano inoltre numerosi casi di infezioni respiratorie, disidratazione, leishmaniosi e diarrea. Le autorità giordane citano motivi di sicurezza per giustificare la chiusura della frontiera e il blocco delle operazioni umanitarie. “Senza dubbio, il tema della sicurezza è importante. Ma proteggere i cittadini giordani non dovrebbe essere fatto negando assistenza umanitaria e protezione a chi ne ha disperatamente bisogno”, ha commentato Hassan.

2 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views