USA, accoltellato in carcere l’agente che uccise George Floyd: Derek Chauvin è grave
Derek Chauvin, il poliziotto condannato per la morte di George Floyd, è stato accoltellato in carcere. L'ex agente di Minneapolis è ora ricoverato in gravi condizioni. Il 47enne si trovava nella prigione di Tucson, in Arizona, dove sta scontando una condanna a 22 anni di carcere, quando è stato aggredito da un altro detenuto mentre era nella mensa.
La direzione del penitenziario non è entrata nei dettagli dell'episodio, ma ha dichiarato di aver neutralizzato subito l'aggressore e di aver soccorso il detenuto, ma le cui condizioni vengono giudicate "gravi". "I dipendenti intervenuti hanno avviato misure salvavita per un individuo incarcerato" che poi è stato trasferito in un ospedale per cure, spiega il Bureau of Prisons in una nota. Nel frattempo le visite alla struttura, che ospita circa 380 detenuti, sono state sospese.
Derek Chauvin, secondo quanto stabilito dal tribunale all'epoca del processo, era stato colui che ha premuto il ginocchio contro il collo e la schiena del 46enne afroamericano mentre era ammanettato e sdraiato a pancia in giù per più di nove minuti, provocandone il decesso. In quei tragici momenti, Floyd l'implorava di smettere dicendo ‘I can't breath', ‘non riesco a respirare‘. L'uomo deve peraltro rispondere anche di un altro reato: l'aver violato i diritti civili di Floyd.
La Corte Suprema aveva rigettato la richiesta di appello di Chauvin alla quale i legali di Chauvin si erano rivolti dopo che la loro richiesta di appello era stata bocciata dalla Corte Suprema del Minnesota. Il 47enne era stato trasferito in Arizona nell'agosto dell'anno scorso, dopo che in Minnesota era stato tenuto in isolamento per motivi di sicurezza, dopo il suo coinvolgimento in quello che, nel 2020, è stato il caso che ha poi scatenato un’ondata di proteste in tutto il mondo contro la brutalità e il razzismo della polizia in nome del movimento per i diritti dei neri ‘Black Lives Matter‘.