Attentato a Donald Trump in Pennsylvania

Poliziotto stava per fermare l’attentatore di Trump: “Arma puntata sull’agente, poi ha sparato verso il palco”

Secondo due funzionari Usa, un poliziotto stava raggiungendo l’attentatore sopra il tetto dopo la segnalazione dei presenti al comizio di Trump ma sarebbe stato costretto a tornare indietro dopo che il giovane gli avrebbe puntato l’arma addosso. Poco dopo gli spari verso il palco.
A cura di Antonio Palma
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L’attentatore di Donald Trump, Thomas Matthew Crooks, era stato visto e segnalato alla polizia locale da molti dei partecipanti al comizio di Butler, in Pennsylvania, ma avrebbe puntato l’arma anche su un agente che tentava di fermarlo prima di aprire il fuoco verso il palco e ferire l’ex Presidente Usa, oltre a uccidere uno dei presenti tra il pubblico. È quanto emerge dalle prime indagini sull’attentato di sabato che ha sconvolto gli Stati Uniti.

Agente stava salendo sul tetto ma l'attentatore di Trump gli ha puntato l'arma

Secondo quanto hanno affermato due funzionari all'Associated Press, infatti, un agente delle forze dell'ordine stava raggiungendo l’attentatore sopra il tetto in cui si era appostato ma sarebbe stato costretto a tornare indietro dopo che il giovane gli avrebbe puntato l’arma addosso. Secondo le stesse fonti, l'agente avrebbe messo una scaletta sul muro dell'edificio e stava già salendo quando l'attentatore gli ha puntato una pistola contro e lui è sceso. Pochi secondi dopo Thomas Matthew Crooks ha iniziato a sparare, prima di essere ucciso dai cecchini.

Thomas Matthew Crooks
Thomas Matthew Crooks

Diversi testimoni nelle scorse ore hanno confermato che avevano visto e segnalato una persona sul tetto, tanto da aver fatto anche dei video ma di non essere stati presi in considerazione dalla polizia locale. Secondo le analisi degli esperti, il fatto che l'aggressore sia stato individuato dai cittadini e affrontato dall’agente di polizia locale, che stava cercando di raggiungere il tetto, potrebbe averlo spinto ad accelerare il suo piano.

Thomas Matthew Crooks aveva comprato 50 colpi poco prima

Secondo un alto funzionario delle forze dell'ordine, infatti, l'autore del tentato omicidio di Donald Trump aveva acquistato ben 50 colpi in un'armeria locale poche ore prima di compiere l'attacco. Inoltre una perquisizione dell'auto dell'assassino ha portato alla luce un ricevitore con fili collegati a una scatola di metallo contenente possibili esplosivi nel bagagliaio della sua vettura. Gli investigatori stanno cercando di capire se fosse parte del piano del ventenne causare una esplosione come strategia diversiva e se vi abbia rinunciato proprio dopo essere stato scoperto da pubblico e agente.

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Esame sul piano di sicurezza per Trump

Secondo quanto riferito alla Cnn da una fonte a conoscenza delle indagini, l’attentatore era fuori dalla zona assegnata al personale dei servizi segreti ma in quella di competenza della polizia locale. Secondo il piano operativo della sicurezza dell'evento, una delle due squadre locali di cecchini avrebbe dovuto sorvegliare proprio l'edificio in cui si trovava l'uomo armato.

Secondo le analisi forensi, l'attentatore si trovava a una distanza compresa tra 120-150 metri dal palco quando sono risuonati gli spari. “Il personale dei servizi segreti sul campo si è mosso rapidamente durante l'incidente: la nostra squadra di cecchini ha neutralizzato l'aggressore e i nostri agenti hanno adottato misure di protezione per garantire la sicurezza dell'ex presidente Donald Trump” ha affermato la Direttrice Secret Service Kimberly Cheatle, aggiungendo: “Comprendiamo l'importanza della revisione indipendente annunciata ieri dal Presidente Biden e parteciperemo pienamente. Collaboreremo anche con le commissioni congressuali appropriate per qualsiasi azione di controllo”.

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Fbi: "Attentatore ha agito da solo"

Sull’attentato ora indaga l’Fbi secondo il quale Thomas Matthew Crooks ha agito da solo con un fucile mitragliatore detenuto dal padre. Le indagini al momento non hanno fatto emergere problemi di salute mentale del giovane. L'FBI è attualmente è concentrato a capire le motivazioni di Crooks, in particolare tramite i suoi social media. "Non abbiamo visto nulla di minaccioso ma è ancora molto presto per dirlo con certezza" ha spiegato uno degli agenti, spiegando che le recenti comunicazioni non hanno rivelato nulla sulle sue motivazioni. L'FBI sta ancora lavorando per ottenere accesso al telefono di Crooks che è stato inviato a un laboratorio specializzato. L'Fbi ha precisato inoltre che finora gli investigatori "non hanno identificato alcuna ideologia correlata" al tentato assassinio di Trump.

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