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Ambasciate Usa ancora sotto assedio, sospeso il traffico aereo a Bengasi

Non si placa la rabbia anti-Usa da parte del mondo arabo e musulmano: ieri ci sono state vittime e feriti, oggi la tensione resta alta in diversi Paesi. Dall’Iran arriva un appello alle proteste: in strada contro l’America e per Maometto.
A cura di Susanna Picone
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Non si placa la rabbia anti-Usa da parte del mondo arabo e musulmano: ieri ci sono state vittime e feriti, oggi la tensione resta alta in diversi Paesi. Dall’Iran arriva un appello alle proteste: in strada contro l’America e per Maometto.

Non accennano a fermarsi gli scontri che stanno attraversando il Medio Oriente da alcuni giorni: martedì scorso l’assalto all’ambasciata americana a Bengasi ha provocato la morte di quattro persone, l’ambasciatore Christopher Stevens e di altri tre americani. Due di questi, da quanto emerso dalle indagini, erano ex Navy Seal morti nel tentativo di proteggere i diplomatici. Poi la rabbia anti-Usa si è spostata anche al Cairo e a Sanaa, dove i manifestanti islamisti hanno assediato le sedi diplomatiche statunitensi. Diversi i feriti, sia in Egitto che nello Yemen, dove si registra anche una vittima tra i manifestanti. Altri scontri si sono verificati in Marocco, Bangladesh, Iran e Tunisia. Il motivo di questa rabbia sarebbe relativo a un film prodotto in America e ritenuto offensivo nei confronti della figura del profeta Maometto. Ma “tutte le ipotesi sono aperte” sui motivi degli attacchi contro l’America: lo ha detto oggi il ministro degli Esteri Giulio Terzi che ha sottolineato come dietro le violenze si possa celare “un più banale gesto irresponsabile” o un’azione più “determinata”.

Hillary Clinton sul film: “Disgustoso e riprovevole” – Intanto, mentre l’America ha già reagito ieri inviando due navi da guerra verso la Libia, la tensione resta altissima: in Medio Oriente gli scontri non si placano. L’ambasciata Usa in Yemen ha detto ai cittadini Usa di aspettarsi altre proteste per il film blasfemo: a Sanaa ieri la manifestazione era nata in maniera piuttosto pacifica, poi la rabbia si è presto trasformata in violenza con il lancio dei sassi e gli attacchi agli uffici. La notte scorsa, senza preavviso, è stato sospeso il traffico aereo all’aeroporto di Bengasi. Una fonte ha riferito che ciò è avvenuto “per ragioni di sicurezza”. Tutto questo mentre Obama ha assicurato che proteggerà gli americani all’estero e il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, ha parlato del film definendolo “disgustoso e riprovevole”.

Annunciate altre proteste in Iran – Si teme un venerdì di proteste anche in Iran dove un Consiglio per il coordinamento dell’attività pubblica islamica si è appellato ai cittadini affinché si riversino in strada dopo la preghiera per protestare contro l’America e contro Israele: “Gli iraniani daranno sfogo alla loro furia per gli elementi sionisti dietro l’atto blasfemo e porteranno al mondo il messaggio di pace, amicizia e fraternità del profeta Maometto”, è quanto si legge in una dichiarazione del Consiglio di coordinamento. La protesta è infine arrivata in maniera preoccupante anche in Indonesia, dove è prevista una grande manifestazione a Giakarta e dove l'ambasciata Usa è in allerta.

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