Altro che pandemia finita, in Cina c’è il peggior focolaio di Covid dai tempi di Wuhan
Con 790 nuovi casi nelle ultime 24 ore la Cina ha fatto registrare ieri il più alto numero di contagi Covid dall'inizio della pandemia: gli sforzi per perseguire la strategia "Covid zero", che hanno di fatto isolato il Paese asiatico dal resto del mondo, si stanno infrangendo contro l'ondata Omicron. Che la situazione stesse peggiorando è diventato chiaro dall'inizio di questa settimana: lunedì infatti la Cina ha annunciato 526 casi, di cui 312 infezioni asintomatiche e diversi cluster localizzati in tutto il Paese. Shanghai, dove la situazione era rimasta sotto controllo per due anni, ha registrato quasi 50 infezioni. La città portuale di Qingdao 163 e il centro manifatturiero meridionale di Dongguan ha riportato 153 casi.
Dall'inizio dell'emergenza sanitaria la Cina ha fatto registrare circa 113mila contagi e poco più di 4mila morti, numeri estremamente più bassi di quelli di qualsiasi altro Paese europeo nonostante una popolazione di quasi un miliardo e mezzo di persone. Ciò è stato possibile perché Pechino ha perseguito una strategia “zero Covid” imponendo ai cittadini una serie di rigidissime misure di contenimento ogni qualvolta le infezioni sono tornate ad aumentare. Tuttavia, a parte la sospensione dei viaggi, la vita in Cina è proseguita perlopiù normalmente, e il successo del Paese nel contenimento del virus è diventato un motivo di orgoglio nazionale. Mentre altri stati stanno rispondendo all'evoluzione di Covid-19 andando verso una strategia di convivenza con il virus, la Cina sembra determinata a continuare a ricorrere alle restrizioni più severe, per questo è altamente probabile che al nuovo picco di contagi – almeno in una fase iniziale – si risponda con altri lockdown e con il tracciamento rigoroso di tutti i contatti dei positivi. ma cosa accadrà se Omicron dovesse prendere il largo? Le autorità di Pechino saranno disposte a modificare la strategia di lotta al virus?