Alta tensione in Tunisia: assassinato Brahmi, leader dell’opposizione

Mohamed Brahmi, dirigente del Fronte Popolare (sinistra) e deputato dell’Assemblea costituente tunisina, è stato ucciso ieri in un agguato davanti alla sua abitazione. L'assassinio di un politico – il secondo in pochi mesi, dopo quello a febbraio di Choukri Belaid, leader del Fronte laico cui apparteneva anche  lo stesso Brahmi – che ha subito innescato tensioni in Tunisia. Anzitutto per il fatto che ad uccidere l'esponente del principale partito di opposizione tunisino, sarebbe stato "un salafita, Boubaker El Hakim, che ha usato la stessa pistola utilizzata nell'omicidio di Chokri Belaid", ha reso noto il ministro dell'Interno tunisino,  Lotfi Ben Jeddou, che ha anche fatto il nome del presunto complice del killer, Lotfi Ezzine, anche lui sospettato di essere legato ai gruppi salafiti più estremi.

Stamattina, dunque, centinaia di persone hanno manifestato per protestare contro l'assassinio di Brahmi avvenuto a Sidi Bouzid, la città natale del politico ucciso ieri, oltre che di Mohamed Bouazizi, il ragazzo che il 4 gennaio 2011 si diede fuoco dando così inizio alla rivoluzione tunisina. Diversi i giovani scesi in piazza a Sidi Bouzid. Alcuni manifestanti sono stati dispersi coi gas lacrimogeni a Sfax, nel sud del Paese. A Tunisi, un gruppo di dimostranti ha affrontato la polizia al grido di "abbasso il partito dei Fratelli (musulmani)" e "abbasso i torturatori del popolo" (anche in questo caso gli agenti sono intervenuti con gas lacrimogeni). I funerali di Brahmi si terranno sabato e sarà sepolto accanto a Belaid.