Alluvione Washi, grave bilancio nelle Filippine: 600 morti
Gravissimo il bilancio delle vittime nelle Filippine, in seguito alla tempesta Washi: si parla di 600 morti e 458 dispersi. Il segretario generale della Croce rossa, Gwendolyn Pang, spiega che tale impressionante numero è destinato a salire, vista la quantità di dispersi. Tra le città più colpite dalla furia di Washi, Cagayan de Oro, dove sono stati recuperati 239 corpi, e Iligan, dove le vittime sono 195. Nelle ultime 24 ore non è stato ancora possibile identificare tutte le vittime.
La tempesta Washi si sposta a ovest
La tempesta tropicale Washi si è abbattuta nelle Filippine due notti fa, sorprendendo gli abitanti nel sonno. Inizialmente, spiega il segretario Gwendolyn Pang, sembra che qualcuno abbia abbassato la guardia rispetto ai possibili flagelli che la tempesta poteva causare: solitamente l’isola di Mindanao non è colpita in modo così drammatico dalle piogge tropicali. Stavolta, però, il destino è stato particolarmente avverso, visto che solo su Mindanao sono caduti, nelle ultime 24 ore, circa 25 millimetri d’acqua. I voli sono stati tutti cancellati, ovviamente, così come i collegamenti marittimi. La tempesta Washi ha flagellato l’isola di Mindanao e le vicine città, ma adesso, dicono gli esperti, si sposta in direzione ovest.
Venti tempeste tropicali all'anno
Circa 800 morti, cifra destinata ad aumentare, nelle zone più colpite dalla tempesta Washi, ma non è raro assistere a fenomeni climatici così catastrofici nelle Filippine. L’ultima grande tempesta tropicale è stata Ketsana, nel 2009, che causò 464 morti a Manila. Quest’anno, invece, un centinaio di persone ha perso la vita nel giro di pochi giorni a causa di due tifoni, Nesat e Nalgae, lo scorso settembre. Ogni anno circa una ventina di tempeste tropicali si abbatte sulle Filippine, ma l’isola di Mindanao non risultava quasi mai tra le zone particolarmente a rischio. Proprio a causa di questo dato statistico i cittadini non avevano posto attenzione all’arrivo delle piogge, poco tempo prima che il dramma si abbattesse proprio sulla loro isola ‘sicura’.
