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Alluvione a Valencia

Alluvione Valencia, sale bilancio delle vittime: 219 morti, recuperato il corpo di un bimbo di 5 anni

A 10 giorni dalle inondazioni che hanno messo in ginocchio la Spagna, il bilancio delle vittime accertate è di 219. Le persone scomparse salgono a 93, dicono polizia e Guardia Civil. La ministra della Salute, Mónica García, riporta che nelle acque ristagnanti ci sono “agenti patogeni che potrebbero scatenare infezioni”
A cura di Giovanni Turi
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Sono 93 le persone disperse in Spagna a seguito delle inondazioni causate da Dana
Sono 93 le persone disperse in Spagna a seguito delle inondazioni causate da Dana
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Il bilancio delle vittime accertate è di 219. La stragrande maggioranza nella Comunità Valenciana (211), sette nella provincia autonoma di Castiglia-La Mancia e una in Andalusia. Ad aggiornare la cifra è stato il ministero dell'Interno spagnolo guidato da Fernando Grande-Marlaska, nella giornata di mercoledì 6 novembre.

Ma i numeri sono in costante aggiornamento. Ultimo è il ritrovamento del corpo di un bambino di soli 5 anni nella città di Chiva (Valencia) da parte del servizio cinologico della Guardia Civil di Valencia, riporta Las Provincias. Corpo che è stato trasferito all'obitorio del Palazzo della Giustizia di Valencia per esser sottoposto ad autopsia e al test del Dna per l'identificazione.

Dieci giorni dopo le devastanti inondazioni provocate dalla Dana che hanno messo in ginocchio la Spagna, e in particolare l'area valenciana, c'è più precisione anche sul numero delle persone disperse. Sono 93 in tutto, evidenziano polizia e Guardia Civil congiuntamente, di cui 89 nella comunità di Valencia. Queste segnalazioni rappresentano le denunce "attive" presentate dai familiari di coloro di cui non ci sono più tracce alle forze dell'ordine.

Non equivalgono alla totalità delle persone scomparse, dato che potrebbero esserci casi ancora non denunciati. I fascicoli a riguardo, perciò, possono salire ulteriormente nei prossimi giorni. Inoltre, spiega El País, le cifre dei dispersi devono essere incrociate con le vittime ritrovate non identificate, che al momento si attestano a quota 54.

Nel parcheggio sotterraneo dentro il centro commerciale Bonaire di Aldaia (vicino Valencia), con una capacità di 2.800 veicoli al suo interno, alla fine la polizia spagnola non ha rinvenuto alcun cadavere.

La ministra della Salute: "Casi di gastroenterite"

Al di là dei numeri, non mancano i disagi. La ministra della Salute, Mónica García, ha sottolineato a Cadena Ser la comparsa di "alcuni casi di gastroenterite" legati al ristagno delle acque rimaste per le strade nei comuni colpiti dalla catastrofe. Al loro interno, infatti, sono stati riscontrati "agenti patogeni che potrebbero scatenare varie infezioni da parte di diversi microrganismi come, ad esempio, disturbi gastrointestinali o polmonite".

Il rischio infezioni c'è. Per questo, la ministra ha rassicurato un lavoro "in stretto coordinamento" con esperti dell'Organizzazione mondiale della sanità e l'assessorato alla Sanità del governo valenciano. L'intenzione è la messa in campo di "un monitoraggio profondo" nelle zone più colpite e di protocolli di diagnosi precoce per i casi di malattie infettive.

In arrivo gli aiuti del governo spagnolo

Oggi, giovedì 7 novembre, entra in vigore anche il primo pacchetto di aiuti lanciato dal governo spagnolo, pubblicato il giorno prima sul Boletín Oficial del Estado. Un piano da 900 milioni di euro che non è altro che una fetta della torta degli oltre 10,6 miliardi di euro annunciati dal premier Pedro Sanchez.

Questo decreto legge traduce gli aiuti in un contributo diretto devoluto alla cittadinanza e alle imprese colpite dagli eventi disastrosi. Tali aiuti copriranno le spese per la ristrutturazione delle case, per gli elettrodomestici e/o per le auto, e prevedono la sospensione dei pagamenti delle rate del mutuo e la copertura per le aziende che debbano licenziare temporaneamente dei lavoratori, così come dei lavoratori stessi.

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Traffico alle porte di Valencia e piogge sulla costa

Oggi la Direzione generale del traffico ha invitato gli automobilisti a evitare di viaggiare nelle due principali circonvallazioni, le strade V-30 e V-31. Il traffico è attualmente intenso con code lunghe mediamente 18 chilometri. Agli imbocchi e alle uscite del capoluogo, gli ingorghi arrivano fino a 40 chilometri.

Questa mattina, inoltre, il Centro di coordinamento delle emergenze della Generalitat Valenciana, ha divulgato l'allerta gialla nella provincia di Castellón e quella arancione sulla costa meridionale di Valencia e su quella nord di Alicante. Dispiegati quasi 2.300 vigili del fuoco e 7.800 soldati. Nel frattempo, le operazioni di messa in sicurezza urbana delle cittadine di provincia prosegue senza sosta.

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