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Alluvione a Valencia

Alluvione Valencia, proseguono le ricerche nei parcheggi sotterranei. Il ministro: “Non sappiamo cosa troveremo”

Nell’alluvione che la scorsa settimana ha investito la Spagna, in particolar modo valencia, sono almeno 217 le vittime accertate. Continuano le ricerche nei parcheggi sotterranei dei centri commerciali nei giorni scorsi descritti come potenziali “cimiteri”. Il ministro dei Trasporti, Óscar Puente: “Oggi non si sa cosa si possa trovare in quegli spazi, quindi chi sostiene di conoscere già il risultato sta semplicemente speculando”.
A cura di Davide Falcioni
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È di almeno 217 morti e oltre mille dispersi il bilancio ancora provvisorio dell'alluvione che la scorsa settimana ha travolto alcune regioni spagnole, in particolare quella di Valencia. Il numero delle vittime tuttavia è destinato ad aumentare drasticamente perché non si sa ancora quante persone possano essere state sepolte nel parcheggio sotterraneo del centro commerciale Bonaire ad Aldaia, uno dei più grandi di Valencia: la struttura poteva ospitare migliaia di automobili e quando è stata sommersa da un'ondata di acqua, fango e detriti funzionava a pieno regime. I soccorritori nei giorni scorsi hanno preannunciato che il parcheggio del centro commerciale "è un cimitero", mentre si lavora giorno e notte per svuotarlo dall'acqua e consentire un sopralluogo più efficace.

Le ricerche nei parcheggi sotterranei a Valencia

Al momento, come spiega El Pais, nel parcheggio sotterraneo c'è ancora un metro e mezzo d'acqua e non si sa quante auto e persone possano essere state sommerse. Anche il ministro della Politica territoriale e della Memoria democratica, Víctor Ángel Torres, ha confermato che è presto per fare una stima delle vittime all'interno del centro commerciale, spiegando che sono stati dispiegati per le ricerche più di 50 soldati.

Un sopralluogo effettuato ieri su 10 veicoli ha dato fortunatamente esito negativo: nessuna vittima al loro interno. Nonostante questa buona notizia, le speranze non sono però promettenti, anche se nessuno osa azzardare cifre. Come ha sottolineato ieri il ministro dei Trasporti, Óscar Puente, "oggi non si sa cosa si possa trovare in quegli spazi, quindi chi sostiene di conoscere già il risultato sta semplicemente speculando".

Il sindaco di Aldaia, Gullermo Lujan ha nel frattempo fornito un aggiornamento: "Si sta facendo un lavoro impressionante per drenare l'acqua. Ma vogliamo ridimensionare le notizie sulla dimensione della tragedia. Non è un parking completo di 5mila veicoli che è stato sepolto dal fango, era al livello minimo di occupazione. Secondo le prime notizie, sono stati identificati venti veicoli e senza che sia stata rilevata la presenza di vittime".

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I soccorritori sono al lavoro giorno e notte anche in altri centri commerciali dotati di parcheggi sotterranei: nella città di Alfafar cinque autopompe e due rimorchi hanno lavorato a pieno ritmo domenica mattina per estrarre milioni di litri d'acqua da un parcheggio a due piani con 1.600 posti auto. In 48 ore sono riusciti a ridurre il livello di un metro e nel pomeriggio di ieri sono state aggiunte altre sette motopompe per svuotare i locali. Anche a Sedaví i vigili del fuoco hanno trascorso giorni ad estrarre l'acqua da un parcheggio allagato nel centro della città, dopo alcuni testimoni li hanno avvisati che 12-15 persone potevano essere rimaste intrappolate nelle loro auto. “Sembra che qualcuno abbia visto le persone entrare ma non le abbia viste uscire. Al momento non lo sappiamo, è una speculazione, un commento che ci è stato fatto, ma finché non arriveremo in fondo non lo sapremo con certezza”, ha spiegato il responsabile della squadra di soccorso dei Vigili del Fuoco della Comunità di Madrid, José María González.

Contestati re Felipe, il premier Sanchez e il presidente della regione Mazón: "Assassini""

Intanto proseguono le polemiche sul presidente della regione Carlos Mazón: oltre al video in cui negava l'emergenza, secondo il quotidiano El Pais si sarebbe "defilato" dal coordinamento dei soccorsi. Il re Felipe ha visitato ieri i luoghi colpiti dalla tragedia con la moglie Letizia e il primo ministro Sanchez.

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In un clima di grande tensione e caos, la comitiva formata dai due reali, dal premier e dal presidente della comunità velenciana Carlos Mazon, ha ricevuto lanci di fango dalla popolazione di Paiporta, esasperata. In molti hanno gridato "assassini", poi un gruppo di cittadini ha attaccato l'auto di Sánchez con pale e calci, finendo per distruggere i vetri posteriori. Bisogna "comprendere la rabbia e la frustrazione" di coloro che sono stati colpiti dalle inondazioni, ha commentato Felipe mentre Sanchez, pur solidarizzando con il dolore delle vittime, ha condannato le violenze.

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Nuova allerta meteo a Valencia e in Catalogna

Il lavoro dei soccorritori è reso ancor più difficile dal maltempo previsto anche per oggi. In Catalogna e nella Comunità Valenciana è stata dichiarata per questa mattina un'allerta arancione, la seconda su una scala di tre, mentre è gialla, la minima, in Estremadura e Aragona.

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