Alluvione Spagna, nuova allerta rossa a Barcellona: dove si sta spostando Dana e quali città sono a rischio
L'instabilità meteorologica in Spagna continua. Una allerta rossa con "rischio estremo" per le piogge torrenziali è stata emessa nella comunità di Barcellona. Con l'Agenzia Meteorologica Spagnola (Aemet) che si attende 180 millimetri di precipitazioni in 12 ore sul litorale catalano.
Mentre nella comunità di Valencia messa in ginocchio dall'alluvione proseguono le operazioni di soccorso, oltre a quelle di salvataggio dei quasi 2.000 dispersi. Il bilancio delle vittime è di almeno 217. Numeri che potrebbero salire dalle attività di ricerca dei sommozzatori dell'Unità di emergenza nel parcheggio del centro commerciale di Bonaire, sommerso da acqua e fango.
Morte, distruzione, danni ad auto, strade, edifici pubblici. La Dana (Depressione isolata ad alti livelli) si è trascinata con sé tutto questo. E tante altre zone del Paese iberico temono lo stesso destino. Nella giornata di oggi, lunedì 4 novembre, il Servizio Meteorologico della Catalogna (Meteocat) osserva che i luoghi più interessati dall'evento atmosferico toccano le province di Barcellona e Tarragona tipo Baix Llobregat, Anoia, Garraf, Alt Penedès e Baix Penedès.
Temono il peggio anche gli abitanti del nord di Extremadura per le piogge consistenti. Questo perché la "goccia fredda" si sta spostando si sposta verso nord sul versante del Levante spagnolo, in particolare in Catalogna, isole Baleari e ovest dell'Andalusia. Già in queste ore la Protezione civile catalana ha diramato i comportamenti più idonei da seguire per la cittadinanza come evitare gli spostamenti.
Allerta a Barcellona per temporali, quali sono le città a rischio
Dopo l'alluvione che ha colpito Valencia, il maltempo non si placa. E il Servizio Meteorologico della Catalogna ha comunicato l'allerta per piogge molto intense in quattro regioni. Decretata l'allerta rossa in quattro aree di Barcellona, quali Barcelonès, Vallès Occidental, Vallès Oriental e Maresme.
Livello 4 su una scala di 6 l'intensità delle precipitazioni nelle regioni di Selva, Baix Llobregat e Garraf. Tradotto: forte pericolo. Non mancano disagi nelle varie zone di Barcellona con strade allagate, università chiuse, treni ad alta velocità interrotti o in ritardo e l'aeroporto di El Prat, principale scalo della città, che conta 50 voli cancellati o deviati.
Dana si fa sentire. Secondo i media locali, molte vie di collegamento all'interno della comunità tra Tarragona, Ebre e Baix Llobregat sono bloccate per frane e inondazioni tipo la A27 a Valls. A Palleja, 22 chilometri di distanza da Barcellona, le auto sono sommerse. L'Università Autonoma di Barcellona ha raccomandato agli studenti di non recarli in centro nel caso in cui vivano in una delle aree interessate dall'allerta.
Dove si sta spostando la Dana in Spagna dopo Valencia
L'evento atmosferico della Dana si sta spostando verso nord, sul versante del Levante spagnolo. Già in mattinata la Protezione civile catalana ha lanciato una nuova allerta attraverso il sistema es-Alert per avvisare dei rischi legati alle piogge torrenziali. In particolare nella provincia di Castellón e nell'area metropolitana di Barcellona.
Dana è un fenomeno atmosferico creato dallo spostamento dell'aria polare che si scontra a bassa quota con quella più umida e calda, tipico dei periodi di cambiamenti stagionali. Ed è riuscito a mettere sull'attenti anche le istituzioni.
Tant'è che nella giornata di oggi, lunedì 4 novembre, il re Felipe VI presiederà la riunione del comitato di crisi presso la sede dell'Unità Militare di Emergenza, all'indomani della sua visita a Paiporta. Intanto, la comunità valenciana mantiene limitazioni alla circolazione e la chiusura delle scuole fino alla giornata di martedì. C'è molta preoccupazione per un possibile ritorno.
Alcuni esperti, comunque, hanno evidenziato anche che il viaggio della Dana è cominciato nel mar Mediterraneo, si era avvicinato all'Italia, in particolare a Liguria e Sardegna, per poi spostarsi verso Ovest. Si tratta di un fenomeno più frequente nelle vicinanze dei mari e durante la stagione autunnale. Pertanto, esistono possibilità che alcune regioni siano esposte come quelle affacciate ai mari Tirreno, Ionio e Ligure, ha spiegato Edoardo Ferrara, meteorologo di 3BMeteo a Il Messaggero.