Alluvione Libia, Derna resta una città fantasma: case inagibili, manca elettricità e senso di abbandono
Lunedì 11 settembre 2023 la tempesta Daniel ha investito la Libia e in particolar modo la città di Derna con una violenta alluvione che ha provocato il crollo di due dighe, crollo che ha devastato interi centri abitati e ucciso migliaia di persone. A partire da quel momento, il Paese ha dovuto affrontare difficoltà mai viste prima e a distanza di quasi un mese dal dramma, lo scenario continua ad apparire piuttosto critico.
La situazione a Derna dopo l'alluvione
Nel territorio distrutto di Derna le operazioni di ricostruzione della città proseguono con non poca fatica. Le squadre di soccorso nazionali e internazionali arrivate settimane fa, continuano a lavorare intensamente ventiquattro ore al giorno: in primis per cercare di ricollegare quanto prima la città oramai divisa in due, per liberare le numerosissime abitazioni sommerse dal fango e per procedere con le ricerche delle vittime, i cui corpi non sono stati ancora trovati.
Ma non solo, si lavora alla costruzione di un ponte in grado di ristabilire la viabilità delle strade e dei centri urbani, alla disinfezione del territorio e al ripristino dell'elettricità e della connessione internet, inesistente in quasi tutta la città.
Per transitare nella città e raggiungere il centro storico c'è bisogno di un permesso specifico: gli uomini dei soccorsi non permettono di attraversare ponti e strade perché occupate da mezzi pesanti impegnati nella rimozione di macerie e resti di edifici crollati.
Il bilancio delle vittime e i corpi da recuperare
Il numero delle vittime resta un grosso buco nero. I cittadini libici parlano di 25/30mila cadaveri ancora da recuperare, mentre i soccorsi hanno registrato ufficialmente 4.300 corpi. Quanto agli sfollati, questi sono ancora tanti e la maggior parte di essi è andata via raggiungendo le città di Tripoli e Bengasi, altri continuano a dormire nelle tende e nelle scuole attrezzate.
Le abitazioni sono ancora inagibili, in alcune di queste il fango arriva fino a 3 metri e mezzo di altezza. I bambini chiedono ai propri genitori di tornare a casa: solo in una scuola a Martuba, per il momento, è stato predisposto un orario scolastico per permettere ai bimbi di riprendere a studiare.
I cittadini di Derna non hanno ripreso a lavorare, le condizioni del territorio non consentono la ripartenza di nessun tipo di attività lavorativa. Il popolo è unito e solidale, gli aiuti a Derna arrivano da tutte le altre città limitrofe, le quali continuano ad inviare cibo e oggetti di prima necessità.
Gli scenari futuri
L'incarico di gestire l'opera di ricostruzione di Derna non è stato affidato ancora a nessuno. Una conferenza internazionale nella quale si discuterà proprio di questo era stata fissata inizialmente per il 10 ottobre, ma poi posticipata nei primi giorni di novembre. In quest'occasione verranno chiamate a partecipare tutte le aziende edili nazionali e non, ingegneri idraulici, geologi e chiunque sia esperto nel settore.
Il governo di Osama Hammad che attualmente è al fianco dell'esercito ha tre obiettivi principali: ripristinare il collegamento della città divisa in due parti, proseguire con le operazioni di soccorso giornaliere, recuperando quante più vittime possibili ancora disperse sotto le macerie e in mare e sostenere la cittadinanza con aiuti di genere alimentare.
Risulta difficile fare previsioni sugli scenari futuri in Libia e nella città di Derna, attualmente il Paese è bloccato e il governo potrebbe rappresentare solo un pericolo per la popolazione. Non vi si fa alcun riferimento a eventuali elezioni ne tantomeno si parla di dimissioni da parte delle autorità libiche. Nel territorio l'unico sentimento comune a tutti continua ad essere quello di solitudine.