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Alluvione in Bosnia e Serbia, arrivano gli aiuti dall’Italia

Fondi e attrezzature dall’ambasciata d’Italia a Belgrado alle popolazioni in ginocchio dopo le inondazioni di questi giorni. La situazione in Serbia e in Bosnia resta drammatica. E c’è l’allarme mine: gli ordigni disseminati nel 1992, individuati in anni di monitoraggio ma non ancora del tutto rimossi ora si sono spostati a causa delle frane.
A cura di Redazione
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Soldi, gommoni equipaggiati per il soccorso, generatori per l'elettricità e, se la situazione lo richiedesse, generi di conforto e di prima necessità, sono stati messi a disposizione dall'Italia a favore della Serbia colpita dalle inondazioni avvenute nei Balcani in questi giorni a causa delle massicce precipitazioni. L'ambasciata d'Italia a Belgrado rende noto che gli aiuti sono stati messi a disposizione attraverso il Centro logistico delle Nazioni Unite presente a Brindisi. Si tratta di 5 generatori diesel di corrente elettrica della potenza ciascuno di 5 Kva, di 18 generatori diesel della potenza di 10 Kva, e di 6 gommoni equipaggiati per il soccorso nelle zone colpite per un valore totale di circa 260mila dollari (circa 200mila euro). "Alle famiglie delle vittime va il mio pensiero più affettuoso", ha dichiarato il ministro degli Esteri, Federica Mogherini. "Porteremo la nostra solidarietà concreta – ha aggiunto – alle popolazioni colpite". L'Italia aveva già prestato aiuto donando, nelle scorse ore, 4 gommoni per i soccorsi e 200 mila euro attraverso la Cooperazione Italiana allo sviluppo.

Bosnia e Serbia: la situazione dopo l'alluvione

La situazione dopo l'alluvione che ormai da una settimana flagella Serbia e Bosnia-Erzegovina è drammatica. Le devastanti inondazioni che hanno colpito i Balcani, le peggiori da 120 anni hanno oltre 27mila gli sfollati nei due paesi. Case, infrastrutture, strade, ponti, linee ferroviarie sono gravemente danneggiati e numerose zone allagate ancora difficilmente raggiungibili. In Serbia circa 300mila persone e altre 50mila in Bosnia-Erzegovina sono senza acqua o elettricità. Uno dei problemi più seri è caratterizzato dall'altissimo rischio idrogeologico: centinaia di di frane, 2.100 solo in Bosnia. E a peggiorare il tutto è la questione delle mine. Durante il conflitto jugoslavo del 1992-95 tra Bosnia e Serbia furono sotterrate centinaia di mine non ancora rimosse. Ora i micidiali ordigni si sarebbero spostati con le frane, aggiungendo ulteriori pericoli alle persone che vivono nelle zone interessate. In Bosnia-Erzegovina le autorita' hanno dichiarato lo stato di emergenza. Centinaia di persone sono state evacuate dalle loro case in 14 comuni, tra cui Doboj, Maglaj, Brcko District, Olovo, Bijeljina, Lukavac, Kladanj, Srebrenica, Gradacac e Zvornik.

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