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Alluvione a Valencia, il sindaco di Utiel: “Qui persone intrappolate come topi”

Il sindaco della città di Utiel, vicino Valencia, ha raccontato che ieri “è stato il giorno peggiore della mia vita”. “Eravamo intrappolati come topi”.
A cura di Davide Falcioni
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Ricardo Gabaldon, sindaco della città di Utiel vicino Valencia, ha raccontato che molte persone sono rimaste "intrappolate come topi" a causa delle inondazioni improvvise. Parlando all'emittente nazionale Rtve, ripresa da Sky News, il primo cittadino ha ammesso che ieri "è stato il giorno peggiore della mia vita". "Eravamo intrappolati come topi. Le auto e i cassonetti della spazzatura sono stati trascinati dalla corrente lungo le strade. L'acqua stava salendo fino a tre metri", ha detto.

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Quello descritto dal sindaco di Utiel è uno scenario che si è verificato in molte città della provincia di Valencia, che questa mattina si è svegliata ed ha potuto constatare la devastazione provocata dalla straordinaria ondata di maltempo che si è abbattuta sul territorio tra ieri e la scorsa notte. Si contano oltre 6o morti, decine di dispersi, automobilisti isolati, persone intrappolate ai piani alti delle loro case. Gli sfollati sono migliaia e i danni al patrimonio sia pubblico che privato sono incalcolabili.

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L'ondata di maltempo che ha subito la Comunità Valenciana è considerata la peggiore registrata in questo XXI secolo, con un impatto maggiore di quello  di settembre 2019 e paragonabile ai due grandi temporali degli anni '80, che colpirono soprattutto il sud della Spagna. Le intense precipitazioni hanno colpito soprattutto la provincia di Valencia ma i suoi effetti hanno raggiunto anche altre: a Mira (provincia di Cuenca) una donna di 88 anni è morta dopo lo straripamento di un fiume, e a Letur (Albacete) sono in corso le ricerche di sei persone scomparse. Il traffico ferroviario ad alta velocità tra Madrid e Valencia è stato interrotto e il governo ha attivato un'unità di crisi a La Moncloa; anche l'attività parlamentare è stata sospesa.

Il Ministero della Difesa ha messo a disposizione obitori mobili per il timore che, una volta rimosso il fango che inonda molte località valenciane, si possano trovare altri corpi, riferisce Miguel González . Più di mille soldati sono stati mobilitati nella per le ricerche dei dispersi: 250 sono intervenuti in operazioni di soccorso e quasi 750 sono in attesa di accedere alle zone ancora isolate, come ha spiegato il ministro Margarita Robles.

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