Allerta Covid in Spagna: nuove restrizioni a Madrid, parchi chiusi e mobilità limitata in 37 zone
La pandemia di Coronavirus continua ad accelerare in Spagna. Il Paese iberico, tra i più colpiti già all'inizio dell'epidemia alla fine dello scorso mese di marzo, è tornato a far segnare numeri da record per quanto riguarda sia i nuovi contagi, ben 11mila nelle ultime 24 ore, con un aumento anche dei ricoveri in terapia intensiva, che i morti, che solo ieri hanno toccato quota 162, per un totale di 30.405 vittime negli ultimi 7 mesi. La situazione più difficile è al momento nella regione di Madrid, dove la presidente della Comunità, Isabel Díaz Ayuso, ha annunciato che la mobilità nella regione è limitata per "37 zone sanitarie", che i parchi saranno chiusi e che saranno vietati gli assembramenti con più di sei persone, ma allo stesso tempo ha sottolineato che "il confinamento, un nuovo lockdown rigido, deve essere evitato a tutti i costi", come riferisce il quotidiano locale El Pais. Le nuove misure restrittive avranno un impatto sul 13% della popolazione cittadina.
I provvedimenti, che entreranno in vigore lunedì prossimo, 21 settembre, e dureranno 14 giorni, prevedono, nello specifico, la limitazione d'ingresso e uscita in 37 aree sanitarie di base dove risiede il 13% della popolazione della regione, limitando gli incontri a sei persone e la capacità dei locali pubblici al 50%, mentre verranno chiusi i parchi. Ayuso proprio lunedì prossimo ha in programma anche un incontro con il premier Pedro Sanchez presso la Real Casa de Correos, sede dell'esecutivo regionale, per discutere insieme i prossimi passi da fare per contenere la trasmissione del contagio, aumentata anche e soprattutto dopo la riapertura delle scuole. Basti pensare che sono stati chiuse 565 classi e 120 centri educativi nelle ultime due settimane. La presidente ha anche promesso, insieme al ministro della Salute regionale Enrique Ruiz Escudero che sarà presto pronto un piano per effettuare un milione di test ai cittadini che vivono nelle 37 aree sanitarie in cui è stata riscontrata una maggiore incidenza di Sar-CoV-2. "In questo momento abbiamo 2.097 ricoverati, di cui 297 pazienti in terapia intensiva", ha sottolineato Escudero aggiungendo che la situazione da parte degli ospedali è ancora sostenibile ma bisogna fare in fretta per evitare la catastrofe.