Allerta Covid in Cina, tornano a salire i morti dopo 6 mesi: scuole e locali chiusi in molte città
Per la prima volta dopo sei mesi, la Cina torna a registrare dei morti per Covid. Nonostante le stringenti politiche restrittive nell'ambito della strategia Zero-Covid messa in atto dal governo di Pechino sin dall'inizio della pandemia, negli ultimi giorni sono stati segnalati 3 decessi e 26.824 nuovi contagi a livello nazionale, secondo il bollettino di ieri.
Le tre vittime sono tutte residenti della Capitale: il primo decesso si è verificato sabato e riguarda un paziente di 87 anni, il più anziano aveva 91 anni. Tutti avevano condizioni pregresse di salute. Proprio a Pechino si registra il numero più alto di casi, circa mille.
Per questo, l'amministrazione locale ha deciso di chiudere le scuole nei distretti in cui la nuova ondata di infezioni sta facendo più danni, facendo passare gli studenti alla modalità di didattica online.
A Chaoyang, il distretto più colpito e sede di molte aziende e ambasciate internazionali, i funzionari hanno esortato i residenti a restare a casa durante il fine settimana, con la chiusura di numerosi ristoranti, palestre, saloni di bellezza e altre strutture.
Ma il nuovo picco di contagi è trainato soprattutto dai focolai scoppiati a Zhengzhou, nella provincia centrale dell'Henan, e a Chongqing nel sud-ovest.
Anche Guangzhou, metropoli di quasi 19 milioni di abitanti, ha ordinato un lockdown di cinque giorni per Baiyun, tra i suoi distretti più popolosi e sede di uno degli aeroporti internazionali più trafficati del Paese, nonostante le violente proteste scoppiate nei giorni scorsi.
Ha inoltre sospeso i servizi di ristorazione e chiuso locali notturni nel principale quartiere degli affari della città, come riporta Reuters. Anche le scuole in sette degli 11 distretti cittadini resteranno chiuse.
La Cina è l'ultima grande economia del mondo che applica ancora rigide misure anti-Covid, che mirano a eliminare le catene di trasmissione locali attraverso restrizioni ai confini, test di massa, quarantene estese e blocchi improvvisi di quartieri o intere città, a volte per mesi.