Allarme virus misterioso, le vittime salgono a sei: primo caso accertato fuori dalla Cina
Sale in tutto il mondo l'allerta per il Coronavirus, il virus misterioso che dalla Cina si sta diffondendo in tutto il Sud Est asiatico provocando una polmonite di origine virale che ha fatto registrare finora sei morti. La notizia dell'ultimo decesso è arrivata nelle scorse ore. Gli ultimi decessi sono verificati tutti nella città di Wuhan, dove è scoppiato il focolaio dell'infezione, simile alla Sars, dopo aver accusato difficoltà respiratorie. Altri 1700 sono i casi di contagio che sono stati confermati. Il bilancio aggiornato ad oggi, martedì 21 gennaio, indica 291 nuovi casi di polmonite da nuovo Coronavirus. E l'emergenza sta anche superando i confini nazionali: un paziente è stato segnalato anche in Australia, il primo nel continente. L'uomo, che tornava da Wuhan è stato messo in isolamento nella sua abitazione a Brisbane. "Gli abbiamo fatto alcuni test e stiamo aspettando i risultati", ha detto la responsabile sanitaria del Queensland, Jeannette Young, parlando del paziente, mentre si attendono i risultati delle analisi effettuate sul turista inglese di 32 anni ricoverato in condizioni critiche in Thailandia. Un altro caso sarebbe stato segnalato anche negli Stati Uniti, nello Stato di Washington, a riferirlo è la Cnn che parla di un uomo ricoverato per polmonite la scorsa settimana e che era stato di recente proprio a Wuhan, l'epicentro della diffusione del virus.
Gli esperti confermano: "Contagio da uomo a uomo"
Intanto, arrivano conferme sul contagio che avverrebbe anche da uomo a uomo. Lo affermano esperti della National Health Commission cinese, sottolineando come nel sud del Paese si sarebbero verificati due casi di trasmissione persona-persona del Coronavirus, in particolare nella provincia del Guangdong. Sull'infezione che sta gettando nel panico milioni di cittadini in tutto il mondo il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha convocato il Comitato di emergenza, che si riunirà domani, mercoledì 22 gennaio, a Ginevra per accertare se il focolaio di casi "rappresenti effettivamente un'emergenza di salute pubblica di livello internazionale e quali raccomandazioni dovrebbero essere fatte per fronteggiarla". Intanto, per evitare ulteriori problemi, è stato anche innalzato il livello di allerta negli aeroporti cinesi e non solo, in vista soprattutto del 25 gennaio, che segna l'inizio del Nuovo Anno Lunare per i cinesi, milioni dei quali viaggeranno all'estero per festeggiare l'occasione. Sotto osservazione, in particolare, gli scali di Singapore, Hong Kong, Indonesia, Thailandia, Giappone e USA. Anche all'aeroporto di Roma Fiumicino, come previsto dal Regolamento Sanitario Internazionale, è in vigore una procedura sanitaria per verificare l’eventuale presenza a bordo degli aerei provenienti da Wuhan di casi sospetti sintomatici e il loro eventuale trasferimento in bio-contenimento all’Istituto Spallanzani.
Cosa succede in Italia
Al momento l'Italia, così come il resto d'Europa, non rischia molto perché la situazione è ancora sotto controllo. Come ha spiegato Gianni Rezza, capo del dipartimento di epidemiologia dell'Istituto Superiore di Sanità, i numeri che arrivano dalla Cina "sono sicuramente un dato che cambia lo scenario e occorre vigilare su chi viene dalle zone colpite. Se presentasse i sintomi della polmonite andrebbe isolato in ospedale. Ma la trasmissione appare ancora limitata, tanto che l'Oms al momento non ha ancora deciso restrizioni. Un conto sono 40 casi, un conto oltre mille è chiaro che a questo punto la trasmissione umana è abbastanza evidente, come peraltro capita con i Coronavirus. Ma è un contagio limitato, solo con contatti stretti, non per vie aeree: non è come l'influenza per capirci". "Se si interviene con rapidità – ha continuato – si può bloccare la diffusione, isolando gli infetti e procedendo alla quarantena dei contatti, ma è chiaro che questo si può fare solo se gli infetti non sono tanti". Intanto, anche la Farnesina ha invitato alla prudenza chiunque si rechi in Cina in questi giorni, evitando contatti diretti con animali e persone nelle zone interessate e raccomandando di rivolgersi ad un medico nel caso in cui si verificassero i sintomi indicati.
Sintomi e cura del Coronavirus: i consigli del Ministero della Salute
Il Coronavirus è simile alla Sars, che tra il 2002 e 2003 seminò 8 mila contagi e 775 morti. I sintomi di questa patologia sono molto simili a quelli dell'influenza, come febbre, tosse, raffreddore, mal di gola, grave affaticamento polmonare. Bisogna prendere in considerazione la possibilità del contagio solo se sono stati effettuati viaggi in Cina. La malattia si cura come i gravi casi di influenza con terapie di supporto, ma al contrario dell’influenza non ci sono farmaci né vaccini specifici. Il ministero della Salute invita, pertanto, a non effettuare viaggi in Cina se non strettamente necessari: "Se ci si reca in Cina, nella città di Wuhan, provincia di Hubei, si raccomanda di vaccinarsi contro l’influenza stagionale almeno due settimane prima del viaggio. È raccomandato, inoltre, di evitare di visitare i mercati di prodotti alimentari freschi di origine animale e di animali vivi, evitare il contatto con persone che hanno sintomi respiratori".