Allarme stadio pieno per la finale di Euro 2020 Italia-Inghilterra: ieri 32mila contagi in UK
L'aumento dei contagi in Regno Unito è sempre più allarmante, ma nonostante ciò stasera lo stadio di Wembley, a Londra, accoglierà 67mila tifosi per la finale di Euro 2020 tra Italia e Inghilterra. Una decisione che fa discutere se si considera che negli ultimi sette giorni i casi di Coronavirus in Gran Bretagna sono cresciuti del 30%, sotto la spinta infettiva della variante Delta. Ieri si sono contati 32.367 nuovi contagi su oltre un milione di test effettuati. Tuttavia i ricoveri ospedalieri non sembrano aumentare in modo proporzionale, così come era stato in precedenza. Segno che i vaccini potrebbero aver indebolito il legame tra infezioni e ospedalizzazioni per covid.
Nonostante la preoccupazione, i numeri non modificheranno il piano di riaperture di premier Boris Johnson annunciato per il 19 luglio con la fine delle misure restrittive contro il Covid nel Regno Unito, dall’uso della mascherina al chiuso e sui mezzi pubblici al distanziamento sociale, con l’obiettivo di “restaurare le libertà del popolo”. Così come non modificheranno la macchina organizzativa in vista della finale degli Europei. Gli ingressi allo stadio saranno riservati a chi ha completato il percorso vaccinale da almeno due settimane, o è in possesso dell'esito negativo di un tampone antigenico effettuato nelle 48 ore precedenti.
Misure non sufficienti, sostiene Stephen Reicher, membro di un comitato scientifico di monitoraggio della pandemia:
Uno dei problema in questo momento è che il messaggio del governo sembra suggerire che ormai sia passato tutto; che si può decidere liberamente, se indossare o meno la mascherina. E' ovviamente qualcosa che non diremmo mai, perché questo è il momento di insistere. Soprattutto per quanto concerne i vaccini, sono cruciali, importanti. E negli spazi sovraffollati, bisogna continuare ad indossare la mascherina".
Il rischio dunque è che la partita tra Italia e Inghilterra rischi di tramutarsi in un'esplosione di contagi, come era stato per Atalanta-Valencia del febbraio 2020, una vera “bomba” per la diffusione del Coronavirus nella provincia di Bergamo, tra le aree più colpite al mondo. Lo evidenzia Paul Elliott, docente di epidemiologia all'Imperial College di Londra:
"I nostri test, condotti in Scozia, hanno evidenziato come i grandi eventi al chiuso, e quelli dove i contatti ravvicinati sono inevitabili, favoriscano la trasmissione del virus – ha dichiarato all'ANSA il professor Paul Elliott -. E' certamente possibile che dopo la finale si assista ad un aumento dei contagi, soprattutto tra i giovani maschi, che assistono in maggioranza a partite di calcio"