Allarme nucleare in Giappone, verdure e latte radioattivi. Acqua pericolosa per i bambini
Aumenta la paura per la contaminazione radioattiva degli alimenti coltivati in Giappone. Oggi il primo ministro del Giappone, Naoto Kan, ha invitato la popolazione ad astenersi dal mangiare verdure coltivate nella vicinanze della centrale nucleare di Fukushima, gravemente danneggiata dallo tsunami dell'11 marzo scorso, a causa degli alti livelli di radioattività riscontrati in undici tipi di ortaggi.
I vegetali contaminati includono, secondo il Ministero della Salute nipponico, i cavoli, i broccoli, gli spinaci, il prezzemolo ed il cavolfiore. Ma l'allerta sul cibo contaminato non riguarda solo le verdure. Anche il latte è stato inserito nella lista degli alimenti da evitare in una situazione che sta diventando sempre più preoccupante per la salute delle persone e dei bambini in particolari.
Infatti, i livelli di radiazioni riscontrati in un purificatore d'acqua di Tokyo superano i limiti considerati normali per i bambini, per cui le autorità hanno sconsigliato di farla bere ai bambini invitando però la popolazione a non accumulare acqua imbottigliata. "Dobbiamo pensare a Miyagi, Iwate e ad altre aree colpite dal disastro", ha detto in una conferenza stampa un portavoce del governo. Il governo giapponese ha inoltre dato ordine affinchè si incrementino le ispezioni di pesci e molluschi nonostante l'industria della pesca, dopo il disastro che ha distrutto paesi, porti e imbarcazioni nella costa nordorientale del Giappone, risulta in gran parte paralizzata.
Intanto la paura per la contaminazione radioattiva si è estesa dal paese del Sol Levante al mondo intero. Le vicine Cina, Corea del Sud, Taiwan e Thailandia stanno effettuando rigidi controlli sugli alimenti importati dal Giappone, gli Stati Uniti hanno già proibito l'importazioni di alcuni prodotti giapponesi. In Italia, dove per domani è previsto l'arrivo della nube radioattiva, la Coldiretti ha rassicurato la popolazione avvisando che le importazioni dal Giappone di prodotti particolarmente sensibili alla radioattività sono pari a zero.